Economia del golfo tra turismo, pesca e tech

L’industria del turismo sta diventando sempre più fondamentale per Gaeta ed il territorio del golfo. Parte di questo successo deriva anche dal premio che il borgo di Gaeta medievale ha vinto nel 2022 come il borgo più bello del Lazio. Durante questo contest, il fascino della città ha prevalso sugli altri 46 borghi certificati della regione.

“In questo periodo storico, numerosi Borghi rischiano l’abbandono e, a fronte del sovraffollamento che puntualmente caratterizza le principali mete turistiche come le città d’arte, è necessario investire sulle potenzialità attrattive di destinazioni turistiche alternative, ma non per questo meno prestigiose”, ha detto l’ex Consigliere Regionale del Lazio, Valentina Corrado.

Proprio per promuovere questi territori spesso dimenticati dai turisti stranieri, negli ultimi anni sono nate iniziative come l’ap di Sperlonga turismo e gli eventi per la promozione locale creati da Pro Loco piene di idee e di entusiasmo.

Ma l’industria del turismo non è l’unico settore cruciale per l’economia di Gaeta e del golfo. Un settore spesso dimenticato e che sta affrontando un momento difficile è quello della pesca. L’aumento del carburante ha colpito gli operatori tra Formia e Minturno, che hanno anche risentito delle conseguenze delle reti da pesca danneggiate, sempre più costose da riparare e dell’arrivo di specie invasive come il granchio blu. L’allarme era arrivato direttamente dall’Associazione Piccola Pesca di Formia e da Unci Agroalimentare.

“È difficile andare avanti così,” ha detto Giovanni Scarpellino, il presidente dell’Associazione, che si è recentemente sciolta per diventare l’Associazione Amici del Mare di Formia.

Una delle conseguenze dei cambiamenti climatici è la presenza della mucillagini, una sostanza vischiosa che danneggia le reti, trascinandole sul fondo. C’è poi la presenza della pesca sportiva, vista come concorrenza sleale, e l’inquinamento, in particolare i rifiuti di plastica che distruggono il Mediterraneo.

Il successo dell’economia del mare, anche chiamata “blue economy,” è fondamentale per tutta la regione, non solo per il golfo. Ed è sempre più innovativa, un dettaglio che potrebbe aiutare i piccoli pescatori locali e la loro sopravvivenza.

Nella manutenzione di barche di ogni dimensione e di ogni tipo, servono strumenti come le viti testa piatta per saldare macchinari e pannelli, ma la pesca moderna è sempre più tecnologica. Sicuramente, uno strumento moderno per i pescatori locali è l’ecoscandaglio per analizzare la profondità dell’acqua, anche attraverso diverse prospettive. C’è anche la tecnologia intelligente che pensa alla sostenibilità.

Come? Con strumenti come le reti da pesca intelligenti che permettono di attirare solo le specie che si vuole pescare, lasciando libere le altre. Questo è possibile grazie alle luci LED che catturano l’attenzione del pesce. C’è poi la tecnologia laser intelligente che usa un sistema di fotocamere 3D e l’intelligenza artificiale per l’analisi delle specie ittiche fornendo dati come il peso.

La tecnologia è anche fondamentale per controllare i flussi di pesca nelle aree protette, soprattutto grazie alle tecnologie satellitari e all’uso dell’IA generativa per analizzare enormi quantità di dati in tempo reale. Con l’obiettivo sia di essere efficiente che sostenibile, queste innovazioni sono create per la salvaguardia delle risorse ittiche e per una gestione delle risorse attenta.

Proprio per promuovere l’uso della tecnologia nella pesca, il decreto MASAF ha stanziato 75 milioni di euro (dal 2023 al 2025) per le PMI italiane che operano nei settori della pesca, dell’acquacoltura e dell’agricoltura. Le imprese che vinceranno i fondi dovranno usarli per fare investimenti nell’innovazione come l’uso di nuovi macchinari, la creazione di piattaforme digitali dedicate e l’uso di strumenti come i sensori.

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