GAETA – Con il convegno organizzato ieri a Gaeta, sul tema: “Economia del mare e sviluppo territoriale – prospettive, progetti, sinergie”, la Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico (CISE) ha fortemente ribadito la propria mission di ricercare e attuare azioni che siano finalizzate a programmi di investimento per la creazione di imprese, ma anche alla cooperazione tra gli associati per l’ottimizzazione dei servizi all’interno degli agglomerati industriali e nei porti, tenendo sempre presenti, come elementi principali nelle diverse azioni, le buone pratiche di security e di tutela dell’ambiente. Niente più chiacchiere, deleghe a terzi o promesse per un futuro più o meno prossimo, come ha sottolineato il presidente della neonata Confederazione, Avv. Giosy Romano (tra l’altro, presidente dell’Area di Sviluppo Industriale di Napoli e sindaco del Comune di Brusciano), ma azioni concrete volte alla creazione di una vasta area medio-tirrenica che va da Napoli a Gaeta e che miri a concretizzare i concetti della “blue economy”, grazie alla presenza di scali portuali di rilievo, come quello di Gaeta e di Napoli, ma anche di Salerno, che vanno ovviamente potenziati, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni dell’interporto e la movimentazione intermodale. In tale ottica, un contributo tangibile potrebbe venire dalle Z.E.S., zone economiche speciali, la cui legge istitutiva e la cui applicazione, relativamente al nostro territorio, è ancora tutta da verificare e che, comunque, non possono e non debbono essere viste come la panacea di tutti i mali che affliggono la portualità locale ed il mancato sviluppo del comprensorio. Il pericolo che il basso Lazio resti ancora una volta escluso da interventi ed incentivi statali e comunitari è stato, invece, evidenziato dal presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino, Avv. Salvatore Forte, il quale, nel suo intervento “Il Lazio meridionale porta del mezzogiorno”, ha appunto sottolineato come Gaeta ed il sud pontino, con Caserta e parte del napoletano, che, guarda caso, comprendeva anche il Comune di Brusciano, hanno costituito, per secoli, un unico territorio riunito nella provincia di “Terra di Lavoro”. “In assenza di atti concreti che ci mettano in grado di operare con dignità e certezze, sulla base del lavoro che stiamo portando avanti, unitamente ai partner della Cise, ha quindi aggiunto il presidente Forte, non vorremmo arrivare a chiedere un’adesione del nostro territorio alla regione Campania, abbandonando il Lazio ed una Regione sempre più romano-centrica”. I lavori del convegno, moderato dall’Avv. Angelo Caliendo, consigliere dell’Eurispes, sono stati aperti dal sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano, il quale ha ribadito esigenze ed aspettative della città, in relazione al suo porto, che rappresenta la prima risorsa dell’economia locale. Sono quindi intervenuti l’Avv. Maurizio D’Amico, segretario generale dell’Advisory Board della Federazione mondiale zone franche ed economiche speciali, il quale ha disquisito in maniera dettagliata e con un valido supporto tecnico, delle Z.E.S., seguito dal Prof. Ennio Forte, professore emerito dell’Università Federico II di Napoli ed attualmente, dell’Università telematica Pegaso, il quale ha parlato su “La trasversalità e l’importanza dei porti intermedi”. Un tema, questo che ha rappresentato il cuore del dibattito, con gli interventi ulteriori dell’Avv. Francesco Maria di Majo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e dell’ex presidente dell’Autorità portuale Civitavecchia-Gaeta-Fiumicino, Gianni Moscherini, particolarmente – ed a ragione – polemico, nei confronti delle scelte legislative e della riforma dei porti ideata dall’attuale Governo. Infine, la presidente dell’Area di Sviluppo Industriale di Caserta, dott.ssa Raffaela Pignetti, nel suo intervento, concordando con i colleghi Forte e Romano, ha ribadito la necessità di “una piattaforma unica per lo sviluppo dell’area medio-tirrenica”. Le conclusioni sono state del presidente della Cise, Giosy Romano il quale ha sottolineato i risultati già raggiunti dalla Confederazione, nonostante il breve periodo di operatività, a cominciare dagli accordi stipulati con diversi Paesi esperi per riproporre il format del “Med Festival Experience” e dal protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero degli Interni, che ha riconosciuto la CISE quale soggetto attuatore del PON (Programma Operativo Nazionale) Legalità 2014-2020 delle cinque regioni meridionali, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia.
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