Nei primi mesi del 2014 il Governo Renzi avvia un processo di riordino dei Sistema camerale italiano (105 Camere di Commercio, 19 Unioni regionali, Unioncamere, Aziende Speciali, Società di sistema) che suscita una significativa reazione non solo negli Organi del Sistema stesso, ma anche fra i circa 10.500 lavoratori che non ne condividono i presupposti. Alcuni di loro, animati da forte spirito dì servizio e convinti dell’utilità degli Enti camerali quali veri organismi intermedi a sostegno delle economie locali, invece di limitarsi a contestare la riforma proposta, decidono spontaneamente di agire in un modo diverso.
Nasce cosi, su basi non istituzionali il gruppo facebook “Ecosistema camerale”, finalizzato alla diffusione delle buone prassi del Sistema, alla informazione sul ruolo delle Camere di Commercio, alla discussione su proposte positive di rinnovamento. In poco tempo aderiscono al gruppo oltre 2.000 lavoratori motivati e pronti ad agire in rete nell’ambito di uno straordinario esperimento di comunità “liquida” nel senso migliore del termine, al di là di ruoli, funzioni e territori di appartenenza. Fra le iniziative del gruppo, certamente è da segnalare il tweetstorm sui temi della riforma e sulle competenze ed i numeri del Sistema camerale: oltre 200.000 tweet in due mesi a testimonianza di una eccezionale consapevolezza del valore dell’impegno camerale a favore delle imprese italiane. Inoltre, il gruppo ha proposto emendamenti sia sull’art. 28 del DL. n. 90/2014 (riguardante la riduzione dei diritto annuale dovuto dalle imprese) sia sull’art. 9 del disegno di legge 1577 (riordino delle Camere di Commercio).
Con la sottoscrizione dell’Atto Costitutivo, lo scorso sabato, dall’esperienza del gruppo trae origine un’Associazione senza scopo di lucro e senza obiettivi di rappresentanza sindacale o istituzionale.
Ora la comunità facebook dispone di uno strumento utile ad avviare azioni per la valorizzazione e lo sviluppo delle persone, delle professionalità e dei servizi erogati dal Sistema camerale italiano (Camere di Commercio, Unioncamere, Unioni regionali, Aziende Speciali e organismi strumentali comprese le Società “in house” e le Società di sistema) ed internazionale (Camere di Commercio italiane all’estero, estere in Italia, Eurochambres).
Il metodo sarà quello del coworking, della contaminazione reciproca dei metodi e degli strumenti di lavoro fra partecipanti: uomini e donne appartenenti a strutture ubicate in tutta Italia, che difendono la propria organizzazione, rivendicandone la valenza, e che operano attivamente dentro e fuori dal posto di lavoro, utilizzando le opportunità offerte dal digitale, per informare e per introdurre elementi positivi nel riordino delle Camere di Commercio. L’intento è quello di non disperderne valori e risultati, ma anche di potenziare la dinamicità del Sistema camerale, introducendo nuove forme di interazione sociale che possano essere utili anche allo sviluppo economico e culturale del Paese.
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