di Rosaria Di Prata
Claudio Marciano si racconta: “Sono docente di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi all’Università della Valle D’Aosta, allo IED di Torino e in altri atenei, sono stato assessore alla Sostenibilità urbana presso questo comune dal 2003 al 2008 e dal 2013 al 2018, per circa 9 anni, fino a qualche mese fa. E’ una fortuna per un ricercatore avere la possibilità di mettere in pratica i suoi studi. Il senso della mia candidatura è avere una forte spinta innovativa verso il futuro, cercando di pormi in continuità con alcuni elementi positivi prodotti nel passato. Secondo me è l’unico modo per innovare e per trasformare una città perché non si costruisce niente dal niente.”
Perché ha deciso di candidarsi come sindaco di Formia?
“Sono nato e vissuto a Formia, le mie attività politiche le ho sempre svolte su questo territorio quindi per me la candidatura a sindaco è l’evoluzione di un percorso che ho già avviato da molti anni.”
Quali sono i componenti della lista?
“Noi abbiamo due liste: una del Partito Democratico e un’altra di “Formia bene comune” che raccoglie tante “anime” diverse: da quella ambientalista a quella cattolica a quella sindacale, una lista progressista di sinistra chiaramente schierata. Ci sono anche figure che provengono dal mondo civile come Chicco Castracane che è un noto esponente del diritto dei disabili mentre, in Formia Bene Comune c’è Salvatore Ciccone che è uno dei più grandi conoscitori del patrimonio archeologico cittadino ma anche figure piuttosto importanti che vengono da precedenti esperienze politiche.”
Tre aggettivi che possono contraddistinguere la sua attitudine politica
Competente: nella misura in cui le cose proposte fanno leva sull’esperienza amministrativa e sulla conoscenza
Innovativa: perché nessuna remora al conflitto e al superamento delle cose presenti
Onesta: perché nelle mie liste non c’è ombra di sospetto di atteggiamento scorretto
I punti fondamentali del suo programma
“Gestione pubblica dei servizi come abbiamo già fatto per l’acqua anche sui trasporti, approvazione del piano regolatore, del piano integrato di mobilità, che sono stati già preparati e in parte adottati dalla nostra coalizione ma devono essere terminati. Politiche culturali avanzate verso la creazione di una fondazione che gestisca le strutture e punti sull’innovazione tecnologica del patrimonio archeologico e le politiche sociali, che a Formia, sono comunque già avanzate rispetto al passato ma richiedono uno sforzo in più per l’asilo nido, per la disabilità sul proseguio del progetto dell’ integrazione sociale che è stato già avviato con i migranti, utilizzando i beni confiscati alla mafia, e la legalità.”
Cosa spera per Formia e cosa realizzerà per Formia
“Per Formia spero che diventi la città cerniera del Golfo e che riesca finalmente ad essere un punto di riferimento per una comunità di 100 mila abitanti che è quella che ci vive, gestire i servizi e pensare a uno sviluppo in maniera coordinato.
Quello che sicuramente farò è prendere una serie di decisioni previste nel mio programma e non rimanere un secondo in più a fare il sindaco se mi accorgessi di non esserne in grado.”
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