“Sono molte le perplessità, formali e sostanziali, che accompagnano il decreto con cui il presidente facente funzioni della Provincia di Latina, Giovanni Bernasconi, ha convocato per il prossimo 29 aprile le elezioni per il rinnovo della carica più importante dell’ente di via Costa che ricopre lo stesso consigliere comunale di Sezze. Queste elezioni di secondo livello potrebbero umiliare ulteriormente la funzionalità dell’ente-provincia dopo la discussa e frettolosa legge di riforma del Ministro Del Rio. Il partito del presidente Bernasconi, il Pd, con l’incredibile ed ingiustificato avallo di tante liste civiche presenti a macchia di leopardo in diversi consigli comunali della provincia pontina, anziché avviare una doverosa riflessione interna sui disastrosi dati delle elezioni politiche e regionali sul territorio chiama a raccolta i 33 comuni per l’elezione del nuovo presidente della Provincia per quello appare essere un atto anti-democratico. E lo motivo: se si andasse a votare a fine aprile, non lo potranno fare i rappresentanti di due comuni, Formia e Cisterna, le cui comunità sfiorano un quinto dell’intera popolazione della provincia. Si tratta di due consigli comunali che, sciolti anzitempo, saranno rinnovati soltanto un mese più tardi in occasione della sessione primaverile delle amministrative. Il prossimo potrà considerarsi il presidente dell’intera provincia di Latina quando i rappresentanti democraticamente eletti di due dei suoi comuni più significativi, sul piano politico, sociale ed economico, non potranno esercitare il diritto di voto previsto dalla riforma Del Rio? Il prossimo presidente della Provincia, inoltre, potrà essere rappresentativo anche del consiglio comunale di Aprilia che, in scadenza tra aprile e maggio 2018, non avrà più un mandato politico pieno? Quella del Pd è una fuga in avanti, un comportamento che rasenta la furbizia politica per tentare di conquistare, attraverso accordi davanti al tradizionale “caminetto” che il suo ex segretario Matteo Renzi ha tanto contestato all’indomani della sconfitta alle politiche e regionali, un posto di potere dopo essere stato umiliato dall’elettorato soltanto il 4 marzo. Ci rammarica, inoltre, anche l’atteggiamento delle cosiddette liste civiche che sono complici di questa astuzia politica del Pd. Stanno sconfessando loro stesse; da un lato denunciano l’allontanamento dalla politica da parte dei cittadini, poi sono complici di iniziative politiche che favoriscono questo ‘rigetto’. Queste liste civiche stanno sconfessando in toto il principio cardine della buona politica che è la rappresentatività popolare. Ma non è tutto è perduto. La riforma di riordino delle province – è vero – prevede il rispetto di talune scadenze ma fortunatamente è molto elastica per essere una legge essenzialmente debole. Una soluzione c’è ed è percorribile: si rinviino le elezioni del nuovo presidente della Provincia di Latina in autunno in occasione del rinnovo, dopo due anni, del consiglio provinciale e a questo duplice momento vi potranno partecipare anche i nuovi rappresentanti, sempre democraticamente eletti, delle comunità di Formia, Cisterna e Aprilia e delle altre realtà territori che parteciperanno al prossimo voto amministrativo”