Con quale faccia Cristian Leccese, candidato sindaco dell’uscente amministrazione si accinge a parlare di sociale ed emergenza abitativa? In questi dieci anni non abbiamo visto un solo intervento concreto sul tema che non sia andato oltre il mero assistenzialismo. E’ assurdo inoltre che a parlarne sia proprio colui che all’epoca, assessore al patrimonio pubblico insieme a Sabina Mitrano, assessora come direbbe oggi, alle Politiche del Welfare, buttò per strada minori e anziani malati, sgomberando senza un minimo di umanità Casa Tosti, tuttora in stato di grave abbandono e che potrebbe essere riutilizzata a fini abitativi, proprio come proposto dall’Assemblea Popolare Difendi Gaeta nel progetto di recupero e rivitalizzazione del centro storico medievale.
Ma sono state molte le occasioni in cui questa amministrazione ha dimostrato come l’emergenza abitativa non fosse una sua priorità, è il caso per esempio del Canone Concordato a favore dei proprietari di casa: ulteriori vantaggi ad una rendita immobiliare che è tra i maggiori responsabili dell’atrofia e dello spopolamento della nostra città; o l’ulteriore vergognoso sfratto del 2017 di altre cinque famiglie in Salita della Civita e Vico della Sorresca, che abitavano in case comunali messe all’asta per far cassa in vista dei costosi e illuminati eventi natalizi, o da sperperare in interventi di arredo urbano milionari il più delle volte inutili o inopportuni.
E mentre la città andava spopolandosi, ricordiamo ancora una volta i dati ISTAT che sottolineano come Gaeta abbia perso altri e 1000 abitanti in questi ultimi anni, con oltre 4000 famiglie che sopravvivono a fatica con un reddito ISEE al di sotto dei 10.000 euro, aumentava invece la lista di attesa per la casa popolare che supera ormai le 200 famiglie, come aumentavano anche, i costi degli affitti e le licenze per la costruzione di nuove strutture abitative intensive private. Sono arrivati a costruire persino dentro al cimitero comunale, cosa che non deve sorprenderci poiché è la stessa amministrazione che poco più di un anno fa voleva costruire un forno crematorio privato a pochi passi delle abitazioni nella contrada di Sant’Angelo dei Marsi ai 25 Ponti.
Diamo comunque atto a Leccese di aver riportato, se pur dandosi la zappata sui piedi, al centro del dibattito politico la questione abitativa finora rimasta ai margini di questa desolante campagna elettorale: una palude di liste civiche funzionali a coprire forze politiche oramai impresentabili, vecchi amministratori che hanno già mostrato tutta la propria inadeguatezza, dilettanti allo sbaraglio che non si sono mai interessati delle sorti della propria città, modi di fare politica arcinoti, basati sul clientelismo, le solite false promesse, il personalismo, l’opacità dei reali e ristretti interessi che rappresentano. I loro programmi si presentano non a caso in gran parte intercambiabili, vuoti o demagogici per la piccola parte restante.
Se eletti ci impegneremo invece a bloccare ogni rilascio di licenza per nuove costruzioni private, non un solo centimetro cubo di cemento privato, dando invece priorità all’acquisto e alla riqualificazione a scopo abitativo, dell’immenso patrimonio demaniale. Provvederemo a stilare finalmente un canone calmierato a favore degli inquilini, dividendo la città in zone in base all’emergenza sociale ed abitativa e non in base alla speculazione sulla domanda turistica come è stato invece fatto dall’attuale amministrazione.
Partito Comunista Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta
Assemblea popolare DIFENDI GAETA
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