“Emilio Farina: Opere e installazioni per Gaeta”. Esposizione in Pinacoteca

La Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta è lieta di presentare la mostra “Emilio Farina: opere e installazioni per Gaeta”, appositamente ideata dall’artista vicentino per gli spazi del museo.

Si tratta di un’esposizione temporanea: un percorso inedito, quasi un unico ambiente, che articolandosi in diverse stanze e momenti espressivi attraversa tutta la produzione visiva di Emilio Farina. Dai Ponteggi d’artista – realizzati in occasione di importanti restauri di celebri monumenti (per il Duomo di Prato, Fons Vitae Christus nel 2000;per il Pantheon, nel 2002; per la Cappella del Voto nel Duomo di Siena, nel 2010)– alle Cartapeste, che corrispondono alla fase più recente del suo lavoro.

Questa mostra per gli spazi della Pinacoteca gaetana rappresenta inoltre l’esito di un complesso progetto scaturito da lunghe residenze dell’artista nel borgo medievale della città. Dalla fascinazione per le sue tradizioni, per le stratificazioni storiche e architettoniche, e finanche da curiose suggestioni, come la nota filastrocca infantile «Seta moneta le donne di Gaeta che filano la seta…», che nell’assonanza della rima sembra evocare ricchi scambi commerciali e traffici marini con un Oriente lontano e misterioso.

Il percorso espositivo si snoda lungo tre ampie sale che en enfilade caratterizzano la planimetria del primo piano del museo.

La prima sala è dedicata al mondo classico, in particolare alla cultura di Roma antica, attraverso le sue vestigia, la ricorrenza delle iconografie, le diverse testimonianze e le evocazioni poetiche, presenti nelle opere dell’artista fin dal 1996. 

Un’ampia costellazione di motivi e particolari icastici che comprende i frammenti archeologici di Villa Adriana a Tivoli come quelli del Mausoleo di Lucio Atratino inglobati nel campanile della Cattedrale di Gaeta, è ricomposta e trasfigurata pittoricamente dall’artista.

La seconda sala presenta una serie inedita di cartapeste di diverse dimensioni e concavità, dove Emilio Farina medita sulla trasformazione e deperibilità della materia, anche nell’ottica del recupero e del riciclo.

L’esito di queste riflessioni si materializza in grandi e impressionanti ciotole nelle quali si riconoscono le immagini impresse sui follari gaetani o la configurazione delle antenne satellitari.

Sono sculture dai colori preziosi e iridescenti che fluttuano nello spazio mostrando la natura del supporto e la tessuta asperità delle superfici. Evocano la tintura delle sete,pur essendo costituite da carta di giornale, e assumono la forma di modernissime parabole, per un’immediata trasmissione delle informazioni,in alternativa al lento trasporto delle merci e notizie sopra i vascelli mercantili della gloriosa flotta gaetana.

L’ultima sala ospita, in una nuova formulazione, l’installazione Colore nel segno, già realizzata nel 2013 per il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze.
Lo splendore cromatico e materico di grandi strisce dipinte su carta, che lambiscono il pavimento, definisce un ambiente luminoso fortemente immersivo che coinvolge empaticamente e restituisce la forza evocativa del disegno,i suoi rimandi storico-artistici e la varietà dei temi cromatici presenti da sempre nel lavoro di Emilio Farina. 

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