“Non si può pretendere che due Comuni da soli, con tutte le gravi difficoltà che questi hanno dal punto di vista della carenza di personale, a cui si aggiungono le vicende giudiziarie degli ultimi giorni, riescano a realizzare da soli un progetto innovativo e che potrebbe diventare pilota per tante amministrazioni del Lazio. Tanto più se la Regione non è pronta nelle proprie risposte quando i Comuni chiedono convintamente aiuto per portare avanti l’iter. Mi pare evidente, e non mi sorprende particolarmente ma ciò non di meno mi indigna, ci sia chi non ha interesse a che tutto si realizzi come si deve e, anzi, prosegue in modo miope a proteggere i propri bacini di voto piuttosto che portare il Lazio in una nuova fase storica dove le nostre coste e i nostri canali sono messi in sicurezza, sia dal punto di vista naturalistico che per quanto riguarda le attività umane”. Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Lazio interviene sul protocollo siglato il 19 Novembre 2018 tra Regione Lazio e Comuni di Latina e Sabaudia sulla “Gestione sostenibile e salvaguardia del tratto di litorale compreso tra il Comune di Latina e il Comune di Sabaudia soggetto ad erosione costiera”, recentemente al centro di una interrogazione regionale. “Il protocollo pensato per i due Comuni pontini e da attuare nel Parco Nazionale del Circeo deve essere portato avanti senza se e senza ma, come sta facendo a tutti i livelli dal suo insediamento l’Assessorato alla Transizione ecologica del Comune di Latina, anche assumendosi la responsabilità di scelte coraggiose: è una strada sostenibile e che risolverà il problema dell’erosione per sempre. Prevede un sistema mai attuato nel Lazio ovvero quello del riutilizzo delle sabbie che oggi invece, facile immaginare con il guadagno economico e politico di chi, finiscono nelle discariche come rifiuto speciale o vengono rivendute dai cavatori. Con il nuovo protocollo, invece, la manutenzione del litorale è continua e costante: si prendono le sabbie dove sono maggiormente sedimentate, si caratterizzano, si depurano e si reimmettono dove è necessario. Un intervento morbido, in linea con quanto ci chiede la Comunità Europea e stanno riconoscendo le facoltà universitarie che studiano l’argomento ovvero non modificare le linee di costa come viceversa fanno i pennelli che il problema lo spostano soltanto”.
Comunicato stampa