Dal 5 al 9 agosto, in località San Vito, cultura, spettacoli, musica e gastronomia con ospiti da tutta Italia
Tradizioni, scambi interculturali, gastronomia, spettacoli, musica, balli, natura, amore per la propria terra e usanze popolari: tutto questo è “Sughereta in festa”, uno dei più importanti eventi folcloristici in provincia di Latina ormai giunto alla sua sesta edizione. La cinque giorni, in programma dal 5 al 9 agosto in località San Vito, nel cuore della Sughereta di Monte San Biagio, quest’anno ancor più che nei precedenti sarà incentrata sul magico mondo delle fate. Lo spunto, naturalmente, arriva dall’omonimo e suggestivo monte, protagonista ormai da secoli della tradizione popolare monticellana e non solo. «Per cinque giorni la nostra sughereta, seconda in Italia per estensione e altezza degli alberi che la popolano – ha spiegato l’organizzatore Danilo D’Ambrosio – si trasformerà nella terra delle fate. La leggenda vuole infatti che queste creature mitiche abbiano abitato i nostri boschi fino al 1400 facendo da guida ai viaggiatori smarriti».
I protagonisti – Tanti ed importanti gli ospiti della kermesse: oltre al concerto inaugurale della Rino Gerard Band e alla presenza costante del gruppo folk San Vito, parte dell’evento sarà dedicato agli amici di Gressan, piccolo ma incantevole comune della Valle D’Aosta, la cui pro loco in occasione della “Sughereta in festa” siglerà un gemellaggio con la pro loco di Monte San Biagio (giovedì 6 agosto). A celebrare l’intesa tra i presidenti Michele De Bonis e Monica Cuneaz saranno le istituzioni locali di entrambe le cittadine che, dopo l’incontro ufficiale, si lasceranno trascinare dai suoni degli antichi bottari di Macerata in Campania e dai balli proposti dal gruppo Alessandro Colmaier. Protagonista d’eccezione degli ultimi due giorni della kermesse sarà inoltre la scuola di Tarantella di Montemarano il cui presidente Roberto D’Agnese quest’anno è anche direttore artistico di “Sughereta in festa”. «Per noi è un grande onore – ha spiegato l’organizzatore Danilo d’Ambrosio – perché Roberto D’Agnese è un navigato organizzatore di eventi, massimo esperto di tradizioni popolari e membro di IchNET (il comitato di tutela del patrimonio immateriale). Di quest’ultimo si parlerà nel corso di uno specifico convegno in programma domenica 9 agosto». Le incredibili feste popolari irpine rivivranno dunque in tutta la loro intensità e vivacità a Monte San Biagio in un gemellaggio unico nel suo genere. Ricchissimo il programma di musica tradizionale con tutta una serie di esibizioni tipiche della provincia di Avellino.
Le tradizioni – Nel corso della manifestazione saranno poi rinnovate alcune antiche tradizioni locali come la cosiddetta mappata, ovvero l’usanza di raccogliere all’interno di una tovaglia le pietanze avanzate da ricevimenti e banchetti affinché fossero mangiate all’indomani a colazione o a pranzo, la trebbiatura, con scene di rievocazione, carri e figuranti, la ballarella, con lezioni ed esibizioni quotidiane, e soprattutto con la possibilità di accedere agli antichi e celebri pagliai di Monte San Biagio. Un tempo punto di riferimento dei primi insediamenti rurali, con tanto di deschi e arredamenti originari, i pagliai saranno la vera attrazione della festa anche grazie alla possibilità di degustare al loro interno specialità tipiche di Monte San Biagio e dei vari ospiti.
Le specialità tipiche e le visite guidate – Ciascun ospite, naturalmente, porterà con sé il proprio bagaglio di tradizioni culinarie. Si potranno dunque degustare i piatti tipici valdostani tra cui la pasta alla fonduta e la crema di Cogne con tegole valdostane (7-8 agosto); nelle giornate dedicate all’Irpinia saranno invece serviti caciocavalli, soppressate e altre prelibatezze avellinesi. In ogni giorno, naturalmente, non mancheranno gli stand enogastronomici a cura dell’Associazione organizzatrice con le migliori specialità monticellane. Per consentire ai visitatori di carpire a pieno lo spirito della manifestazione e la cultura popolare locale sarà infine possibile soggiornare nel pagliaio e visitare, al seguito di un’esperta guida, sia il centro storico che il Monte delle Fate.