Quando si pensa a un bel sorriso, è necessario fare un passo oltre all’estetica e considerare anche l’aspetto della funzionalità dei denti, che può essere compromessa da diverse problematiche, tra cui il bruxismo.
Per ripristinarla e per recuperare in maniera ottimale la masticazione, si può ricorrere alle faccette dentali, uno dei trattamenti più richiesti in assoluto, e da anni, in odontoiatria.
Tra i motivi del loro successo è possibile annoverare diversi fattori, dalla centralità che il sorriso ha acquisito con i social al progressivo invecchiamento della popolazione.
Queste lamine, che vengono posizionate a livello della superficie esterna dei singoli denti, sono indicate anche a seguito di traumi che hanno provocato fratture ai denti stessi. Tra i motivi per cui le faccette dentali sono apprezzate rientra anche la loro efficacia nel correggere anomalie come il diastema dentale, ossia l’eccessivo spazio tra i denti.
Questa evenienza si può correggere con l’aiuto delle faccette dentali in ceramica – ne parlano diffusamente, sul sito ufficiale della realtà, gli esperti dello Studio Dentistico Cozzolino – un materiale noto per la sua resistenza e per l’eccellente resa estetica.
Nel corso del tempo, l’applicazione delle faccette dentali è diventata sempre meno invasiva, altro fattore che spiega i numeri alti di questa procedura. Ad oggi, si ricorre alla tecnica nota come “no prep”. Dal nome, i più attenti possono già evincere che si tratta di un approccio mini-invasivo che non prevede, prima dell’effettivo posizionamento della faccetta, alcuna limatura o quantomeno ne prevede una molto limitata. L’unica cosa che si fa è ricorrere ad adesivi ad hoc.
Ancora prima di tutto ciò c’è ovviamente uno studio approfondito, che prevede la registrazione delle impronte e la realizzazione di mock-up, ossia delle faccette di prova applicate con lo scopo di previsualizzare il risultato finale e di capire se sussiste o meno la necessità di aggiustare qualche dettaglio.
A questo punto, viene naturale chiedersi se le faccette dentali, che possono durare anche 20 anni se si cura l’igiene orale e si utilizzano, quando indicato dallo specialista, tutti i presidi necessari, siano per tutti. Non ci sono generali controindicazioni. Si tende, nei casi in cui si trattano pazienti adolescenti che non hanno ancora completato lo sviluppo, a ricorrere alla resina composita, materiale di cui è più agevole la rimozione negli anni.
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