Dopo il successo di pubblico dell’estate scorsa, CoopCulture, società concessionaria della gestione integrata dei servizi al pubblico dell’area archeologica del Santuario di Giove Anxur, ripropone nella giornata di sabato, dal 30 novembre 2019 al 25 gennaio 2020 alle ore 11.30, lo spettacolo didattico “Favole al Tempio”. Nell’occasione, la rappresentazione in chiave contemporanea di alcune delle più conosciute e amate fiabe di Esopo si arricchirà, rispetto alla proposta estiva- “La lepre e la Tartaruga”, “Al lupo!! Al lupo!!”-, di due nuove “favole”: le celebri “La cicala e le formiche” e “Il topo di campagna e il topo di città”.
Al lupo!! Al lupo!!
30 novembre 2019 e 4 gennaio 2020
I bambini potranno rivivere la lezione di Esopo all’insegna della contemporaneità. L’abbigliamento del pastore è ispirato alle opere di una dei protagonisti di primo piano dell’arte concettuale totale: Joseph Beuys. La caratterizzazione del padre è ispirata a una delle ieratiche figure delle opere teatrali recenti di Bob Wilson con l’aggiunta di elementi che lo collegano alle sculture antropomorfe dell’artista di origine cherokee Jimmie Durham. La figura della madre non vedente, trae spunto da alcuni ritratti fotografici della serie “Women of Allah” dell’artista iraniana Shirin Neshat.
La Lepre e la Tartaruga
7 dicembre 2019 e 11 gennaio 2020
Gli attori e gli operatori di CoopCulture accompagneranno i visitatori nell’universo di Esopo e dei maestri dell’arte contemporanea attraverso una narrazione di grande effetto: il carapace della tartaruga ricorda uno degli “Spin paintings” dell’artista Damien Hirst; la lepre è luccicante come il “Rabbit” dell’artista americano Jeff Koons, battuto quest’anno da Christie’s per 91 milioni di euro; la fata ha capelli cotonati, canta “Girls Just wanted to have fun” di Cyndi Lauper e ha un variopinto costume di tulle che sembra una sintesi del pulviscolo di colori gettati con foga dall’artista giapponese Shozo Shimamoto durante le sue performance “Bottle crash”.
La Cicala e le formiche
14 dicembre 2019 e 18 gennaio 2020
I piccoli si immergeranno nella celebre storia delle operose formiche e dell’allegra cicala che, anziché lavorare, trascorre beatamente il suo tempo a cantare sul ramo di un albero. Accanto a una cicala vestita da “trap queen”, i costumi delle operose formiche sono invece ispirati alle figure antropomorfe realizzate dal maestro Mimmo Paladino per il piazzale dell’Auditorium di Ravello nel 2013.
Il topo di campagna e il topo di città
21 dicembre 2019 – 25 gennaio 2020
Qui, le suggestioni e le influenze per la messa in scena dell’opera sono tratte dall’universo del Teatro povero e dall’Azionismo Viennese e non solo. A mescolarsi tra loro, le citazioni tratte dalla poetica di artisti noti e controversi: Damien Hirst, Keith Haring, Marisa Albanese, Yayoi Kusama e il cantante di origini napoletane Liberato
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