Una buona nuova dal fisco italiano: molti atti sono sospesi per un periodo di circa trenta giorni. Ecco cosa dice la legge.
Non tutti sono consapevoli del contenuto di una nuova legge che ha introdotto due periodi all’anno in cui l’Agenzia delle Entrate è chiamata a sospendere l’invio di alcune comunicazioni ai contribuenti. L’articolo 10, comma 1, del Decreto Adempimenti ha di fatto introdotto due fasce di sospensione, nell’arco dell’anno, dell’invio di atti elaborati o emessi dall’AdE.
E la sospensione va intesa ovviamente come una buona per i contribuenti. Una pausa che può permettere, specie a chi ha paura di ricevere notifiche sgradite dal fisco, di passare qualche giorno in tranquillità. Senza pressioni fiscali. Senza il terrore di dover affrontare dei nuovi debiti. Ma quali sono gli atti sospesi dal fisco? E qual è di preciso il periodo di pausa stabilito per legge?
Atti sospesi dal primo dicembre al 31 dicembre: quando il fisco tace
Partiamo dalle comunicazioni sospese. Secondo il decreto Adempimenti, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe interrompere l’invio di atti relativi agli esiti dei controlli automatizzati (cioè i risultati di controlli automatizzati sulle dichiarazioni dei redditi) e dei controlli formali.
Tra gli atti sospesi ci sono anche le informazioni sulle imposte dovute sui redditi tassati separatamente e le lettere di compliance. Vale a dire quelle lettere con cui l’AdE invita il contribuente in difetto con il fisco a regolarizzare spontaneamente la propria situazione debitoria.
I periodi di sospensione, come anticipato, sono due, e durano entrambi un mese. Il primo periodo va dal primo al 31 agosto. E il secondo è di stretta attualità, dato che va dal primo al 31 dicembre. Dunque i contribuenti possono trascorrere tutto il mese di dicembre tranquilli? Purtroppo non è così… Ci sono infatti delle eccezioni.
In caso di urgenza o di necessità, l’Agenzia delle Entrate potrebbe comunque mandare avanti le comunicazioni. Cioè inviare gli atti che dovrebbero essere sospesi. Quindi, nonostante il decreto del Governo, non è escluso che possano arrivare comunicazioni dal fisco anche durante i periodi di sospensione.
L’Agenzia delle Entrate sospende dunque solo parzialmente l’invio di alcune delle sue comunicazioni e dei suo temibili atti ai contribuenti. La pausa invernale, introdotta dalla Riforma Fiscale del 2024 per dare un po’ di tranquillità ai contribuenti durante il periodo natalizio, potrebbe comunque dare solo un sollievo parziale.
A far paura sono appunto le eccezioni. Secondo l’AdE, tali eccezioni saranno motivate da “casi di indifferibilità e urgenza“. Per esempio, se ci sono procedure concorsuali in corso, la sospensione non vale. Ma quali situazioni, nel concreto, possono costituire ipotesi di indifferibilità e urgenza?
L’AdE parla di situazioni in cui sussiste pericolo per la riscossione (casi in cui la mancata spedizione della comunicazione o notifica dell’atto possa pregiudicare il rispetto dei termini di prescrizione e decadenza). Oppure dell’invio di comunicazioni o atti destinati a soggetti sottoposti a procedure concorsuali, ai fini della tempestiva insinuazione nel passivo.