Dopo il grande successo di “Generazioni pomodoro”, l’evento culturale ideato e condotto da Virginio Palazzo, tenutosi a Fondi presso il ristorante Vicolo di Mblo’, durante il quale il racconto dedicato al prezioso frutto della terra ha incrociato storia dell’economia di Fondi, letteratura, cinema e pittura, un nuovo appuntamento ha visto il Torpedino protagonista nella Capitale. L’occasione è stata la presentazione del libro di Alfonso Celotto “Il pomodoro va rispettato” che ha attirato al caffè-ristorante-libreria Settembrini di Roma decine di appassionati dell’arte culinaria e della gastronomia italiane. Al termine di un interessante e vivace dibattito tra l’autore del volume, Massimo Sansonetti della Cipriani Industria e Mariano Di Vito, produttore del pomodoro Torpedino di Fondi, moderato dal giornalista Rai Giorgio Zanchini, è arrivato il momento di assaggiare le prelibatezze di cui, da oltre un’ora, si stava chiacchierando con fervore.E’ stato quindi servito un assaggio di pasta all’uovo Cipriani con sugo di pomodoro Torpedino che ha letteralmente mandato in estasi i presenti. Tra gli assaggiatori doc, anche Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, al quale è stato donato un bel cesto di pomodori Torpedino. Neppure il tempo di provare il prodotto fondano che Farinetti lo ha subito consigliato nel corso della sua cena a base di pomodoro, in programma proprio al Settembrini. Assieme al San Marzano e allo Zebrino Nero, il Torpedino è infatti risultato uno degli unici tre ingredienti tali da ricreare la giusta proporzione di sapori per una “calamarata di Gragnano con salsa di pomodori” perfetta.
Tanto hanno riscosso successo la cena a base di pomodoro di Farinetti ed il gustoso frutto della terra coltivato a Fondi che il blog scattidigusto.it ha subito trattato l’evento con dovizia di particolari, accendendo ulteriormente la curiosità degli internauti, dei golosi e dei palati fini di mezza Italia. Perché tanta attenzione per il pomodoro sia dal punto di vista culturale che culinario? A spiegarlo è stato lo stesso Farinetti che nel corso della cena al Settembrini: «È un’icona pazzesca e bellissima del tema integrazione – ha detto il patron di Eataly – pensate se nel 1650 non avessimo accolto quell’immigrato che ha portato qui il pomodoro…! Quell’immigrato ha cambiato per sempre la cucina italiana».
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