Aerei canadair, elicotteri, CFS, VVFF, Carabinieri, vigili urbani, protezione civile, soci dell’azienda faunistica “fra’ Diavolo” e, soprattutto, volontari che partono spontaneamente con trattori serbatoi d’acqua, pompe e pompe a spalla, insomma di tutto di più contro un comune nemico: il fuoco doloso appiccato a campagne e montagne. Tutto questo capita a Itri e a Fondi. In quest’ultima città le fiamme sono comparse all’improvviso, verso mezzogiorno, a Monte Arcano, rilievo della Fondi di nordovest alla cui sommità sorge il santuario della Madonna della Rocca, icona scultorea fortemente amata e venerata dai Fondani e dalla gente dei paesi vicini. Senza perdersi d’animo e senza attendere l’arrivo delle strutture istituzionali, i volontari del Comitato San Magno del presidente Lino Conti hanno attivato trattori-serbatoio di acqua, pompe semoventi e pompe a spalla e si sono letteralmente tuffati nella boscaglia alla base del pendio montano di monte Arcano, riuscendo a bloccare l’incendio in località Vardito, ripetendosi, nell’azione di volontariato spontaneo nell’azione antincendio nel giro di pochi giorni. A Itri, nelle stesse ore, un aereo Canadair, due elicotteri, CFS, VVFF, Carabinieri, Protezione civile e soci dell’azienda “fra’ Diavolo’ impegnati a domare un nuovo violento incendio in località Marciano, nella direttrice nord est, tra Itri e il Santuario della Civita. Due episodi di “normale quotidianità” che si reiterano senza soluzione di continuità nei due comuni più estesi del sud della provincia, Fondi, con i suoi 17.000 ettari, e Itri, che di ettari di superficie ne conta 11.000. Tutto questo mentre su Facebook e sui social forum la parola che impazza sempre più, ogni giorno, è una sola: “vergogna!”