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Fondi, il grande caos della fiera di S. Pietro e Paolo

La Fiera di S. Pietro è Paolo – che doveva essere una occasione per il rilancio del commercio cittadino ed una occasione per gli operatori ambulanti – non è stata una priorità per la Amministrazione Comunale di Fondi, alla quale non ha dedicato nessuna attenzione per la sua organizzazione e la sua riuscita.

Sebbene fosse stata condivisa dal Sindaco e poi dal Consiglio Comunale con tanto di dibattito ed approvazione della Delibera, quando la nostra Associazione la propose – nel febbraio scorso – lo facemmo anche per cercare una soluzione ad una questione molto seria: la riduzione del canone COSAP che nella città di Fondi è uno dei più alti d’Italia.

Come si ricorderà la proponemmo – insieme ad una terza Fiera da svolgersi il giorno 8 dicembre Festa della Immacolata Concezione – con l’obiettivo di proporre un nuovo, adeguato gettito, per consentire alla Amministrazione di spalmarlo a riduzione dei canoni COSAP e dei PASSI CARRABILI. Una operazione ad “invarianza di bilancio”, cioè senza tagliare voci di spesa o prevedere aumenti di tariffe.

Ed invece l’Amministrazione Comunale non ha accolto né questa proposta sui canoni, né altre nostre proposte sui criteri di scelta dei posteggi.

Anzi, appare sempre più chiaro che ha istituito la Fiera di S. Pietro e Paolo soltanto con l’intento di fare cassa ed ha persino aumentato la tariffa di partecipazione portandola da € 4,00 ad € 4,50 a mq.

Sicchè gli operatori oltre a sostenere i costi di Diritti di Istruttoria ( € 50,00) e di bolli hanno pagato un canone persino superiore alla Fiera di S. Onorato. Pertanto la Fiera ad ogni operatore costerà, complessivamente, circa € 4/500, se consideriamo oltre al Canone anche gli altri costi: spostamento, vitto, personale ecc.

Quindi, invece di agevolare la partecipazione gli operatori ad un evento straordinario e pieno di incognite, essi sono stati “bastonati” e spremuti ulteriormente, creando persino una pesante discriminazione per gli operatori del mercato settimanale di Fondi, che hanno subito ogni tipo di controllo sui versamenti – mentre a quelli di altre città no.

Ed a fronte di tutto ciò il Comune di Fondi per la Fiera di S. Pietro e Paolo non ha previsto nessuna pubblicità a mezzo manifesti, radio e tv.

Quindi, un evento nato e pensato per creare un nuovo indotto per la città e per la sua economia – che doveva dare una nuova spinta ad i consumi, che doveva persino rafforzare una Festività religiosa (quella di S. Pietro e Paolo), e che infine doveva creare anche flussi di cassa per il Comune – è stato snobbato ed affidato nella gestione alle rigide regole degli impiegati comunali.

Il risultato è stato che su 72 operatori inseriti nella graduatoria bel 22 hanno rinunciato alla scelta del posteggio ritenendo la Fiera antieconomica e soltanto 50 hanno scelto di partecipare facendosi carico, persino a loro spese, di ulteriori costi fare un po’ di pubblicità all’Evento.

Tra questi rinunciatari vi sono anche operatori residenti a Fondi.

Vi sembra normale tutto ciò?

Intanto a Fondi il 30 giugno si svolgerà una iniziativa di un’altra Associazione il cui nome è tutto un programma: i commercianti che dovrebbero sbaraccare.

Sbaraccare, nel vocabolario della lingua italiana, è sinonimo di sgomberare, chiudere, ovvero anche andarsene in un altro luogo: un grande auspicio, non c’è che dire.

Ed a noi ci tocca riproporre la domanda di qualche mese fa: c’è un Assessore alle Attività Produttive nella città di Fondi? E se c’è, dov’è? Che fa? Di cosa si occupa o si interessa? A noi ed alla città di Fondi non è dato sapere. Perché, dopo la Delibera di istituzione del Consiglio Comunale, non si è preoccupata di convocare una riunione con tutte le Associazioni dei commercianti presenti a Fondi per organizzare la Fiera di S. Pietro e Paolo?

O si è preoccupata soltanto di come far “sbaraccare”, ovvero di far chiudere, i commercianti di Fondi il 30 di giugno?

redazione

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