Un solenne patto di amicizia per rinnovare e consolidare i rapporti tra Sabbioneta e Fondi è stato siglato Venerdì 10 Gennaio scorso nella Sala consiliare del municipio di Sabbioneta dal Sindaco della “città ideale” Marco Pasquali e dal Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Fondi Beniamino Maschietto in rappresentanza del Sindaco Salvatore De Meo, che ha pienamente sostenuto l’iniziativa.
Tra le autorità presenti anche il Vice Presidente della Provincia di Latina Vincenzo Carnevale, il Vice Sindaco del Comune mantovano di Villimpenta Nicoletta Bonifacci, la Consigliera comunale di Villimpenta con delega all’Istruzione Maria Teresa Formoso e il presidente della Pro Loco di Sabbioneta Massimo Gualerzi. L’iniziativa è stata promossa dalle sezioni FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) e BPW (International Federation of Business and Professional Women Italy) di Mantova e di Fondi – Lenola – Sperlonga con l’intento di valorizzare una nuova rete di relazioni istituzionali tra i due Enti.
“I Gonzaga da Fondi a Sabbioneta: un legame storico tutto da scoprire” è stato il titolo dell’incontro, cui hanno preso parte le rappresentanti della Sezione FIDAPA Fondi – Lenola – Sperlonga Rosa Maiorino e Antonia Di Fazio, con il compito di presentare il calendario da collezione FIDAPA 2020 e di ripercorrere la storia dei Colonna e dei Gonzaga di Fondi.
«Questo incontro – hanno affermato Pasquali e Maschietto – testimonia il legame tra le due città. Un punto di partenza per nuovi rapporti istituzionali ed economici tra due Comuni legati dal filo storico che passa dal casato dei Gonzaga».
Più precisamente, il ricordo di Giulia – zia di Vespasiano Gonzaga, fondatore di Sabbioneta e nato a Fondi nel 1531 –, una delle donne più celebri del Cinquecento italiano. Nata a Gazzuolo nel 1513, fu mandata in sposa a soli 13 anni al conte di Fondi Vespasiano Colonna. Rimasta vedova dopo soli due anni, creò per alcuni anni a Fondi – che per suo merito fu chiamata “la piccola Atene” – una corte frequentata da intellettuali, scrittori, pittori e poeti. Da Fondi fuggì nel 1535 quando il pirata turco Barbarossa tentò di rapirla per portarla in dono al sultano Solimano il Magnifico. Rifugiatasi a Napoli mantenne importanti relazioni culturali, cercò di tessere strategie politiche e alleanze matrimoniali, frequentò ambienti religiosi considerati eretici. Alla sua morte, avvenuta nel 1566 nel convento di San Francesco delle Monache a Napoli, lasciò i propri beni in eredità al nipote Vespasiano, che le era stato affidato in giovane età.
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