Non lo amano solo perché ci abita con la moglie e i due figli. I Fondani lo hanno prima apprezzato e poi amato, non nascondendo il loro disappunto quando le sue qualità lo hanno fatto volare alto, dopo Fondi, prima alla guida del Commissariato di Formia e poi a Casal di Principe, prima di approdare al comando della Squadra Mobile di Caserta. Oggi la notizia della sua promozione a dirigente dell’Anticrimine della Questura di Frosinone ha fatto subito il giro della città e della rete, facendo inondare il web di messaggi di congratulazioni a lui e di compiaciuto orgoglio per averlo avuto per più di un anno e mezzo alla guida del Commissariato di Largo Evangelisti, dove ha risolto casi molto intrigati, assicurando alla comunità locale una ritrovata tranquillità generale. “Nato 44 anni fa a Cassino dove, prima di entrare in accademia, -ricorda Angela Nicoletti- ha studiato fino alla maturità classica presa nello storico liceo ‘Carducci’. Una carriera fuori dal comune: dopo l’esperienza da dirigente a Fondi e Formia, nel 2008 viene chiamato a ricoprire il delicato incarico di dirigente del commissariato di Casal di Principe (dove riesce a far trasferire la sede della PS all’interno di un bene confiscato) e successivamente quello di Capo della Squadra Mobile di Caserta. In 7 anni di intenso lavoro nella terra dei Casalesi, il vice questore Tocco ha smembrato diversi gruppi, soprattutto armati del famigerato clan. L’attività dei suoi uomini e il suo fiuto investigativo hanno consentito l’arresto di Michele Zagaria, il superboss e quello di Raffaele Diana, detto ‘Rafilotto’. E poi ancora Massimo Di Caterino, l’ultimo boss casalese dopo l’arresto di Nicola Schiavone, figlio di ‘Sandokan’ al secolo Francesco Schiavone. Uno spessore investigativo riconosciuto anche oltre Manica quando i colleghi di Scotland Yard prima ed i giornalisti britannici poi, hanno definito il vice questore Tocco the camorra’s ghost: l’acchiappa camorristi. Prima di lasciare la Terra di Lavoro e la Questura di Caserta per approdare al primo piano di via Vado del Tufo, l’ex dirigente della Squadra Mobile e il suoi uomini hanno risolto brillantemente un ‘cold case’ sempre di camorra. L’omicidio avvenuto nel 1999 di un giovane affiliato scomparso da Marcianise 16 anni fa. Ora con il trasferimento a Frosinone, sotto la guida del questore Filippo Santarelli, avrà inizio la seconda parte di una carriera fulgida. Chi conosce Alessandro Tocco non ha dubbi”.
Di Orazio Ruggieri