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Formia-Acqualatina, Marciano: “Pronto un regalo da 50 milioni di euro, ma non lo permetteremo”

“Un regalo da 50 milioni di euro cui ci opporremo in tutti i modi”. Così l’Assessore all’Acqua Pubblica Claudio Marciano a margine della conferenza dei sindaci dell’Ato 4 cui ha preso parte in rappresentanza del primo cittadino di Formia Sandro Bartolomeo. Il riferimento è all’articolazione tariffaria presentata da Acqualatina che prevede 40 milioni di euro di conguaglio per i mancati introiti degli anni precedenti.

“E’ il 50% del fatturato annuo – sottolinea Marciano – e le motivazioni che accompagnano tali cifre sono prive di riscontro, se consideriamo gli importi non riscossi con la tariffa. Vanno aggiunti ulteriori 8 milioni di aumento dei costi generali del servizio e altrettanti saranno applicati dal 2016 per il recupero della morosità. Vuol dire che la malagestione della società sarà scaricata sulle tasche dei cittadini. Il Comune di Formia ha espresso la sua totale contrarietà, anche perché di scialuppe di salvataggio ad Acqualatina ne sono state offerte già a sufficienza. Penso ai canoni di gestione che la società non paga ai Comuni, ai circa 14 milioni di euro riconosciuti già nel 2006 per assicurare l’equilibrio economico-finanziario, agli 8 milioni di euro che Acqualatina deve ai comuni quale rimborso dei mutui del servizio idrico integrato e alle penali mai applicate che avrebbero dovuto essere comminate per i disservizi e i ritardi degli investimenti. Se debiti ci sono – prosegue Marciano – dovrebbero coinvolgere anche la parte privata che è il socio industriale di Acqualatina, responsabile della gestione. Ad ogni modo, le osservazioni prodotte da Formia e da altri Comuni hanno fatto emergere la necessità di un ulteriore approfondimento. Il tema sarà riproposto nella riunione del prossimo 7 agosto e, per quella data, avremo pronta una controproposta. Nel frattempo, chiederemo ai comitati, alle associazioni di consumatori e ai movimenti di farci pervenire le loro istanze. E’ il minimo che si possa fare: alla fine è la società civile che paga”.

E’ stato rinviato anche il punto relativo al nuovo regolamento tariffario. “Un provvedimento vessatorio – commenta Marciano – che, in buona sostanza, autorizza Acqualatina a staccare i contatori senza passare dal giudice e a prelevare un deposito cauzionale pari al triplo del costo mensile medio per l’utenza, malgrado questo non sia mai stato approvato dalla conferenza dei sindaci. Nel corso della prossima riunione proporremo di eliminare il deposito cauzionale perché sono altri gli strumenti per combattere la morosità. Con i nostri legali, valuteremo la legittimità di quanto Acqualatina sta riscuotendo senza l’approvazione dei sindaci”.

Rinviata anche il punto relativo alla riconferma dell’ufficio di presidenza, “mai ratificato dai Consigli Comunali, in spregio alla convenzione di cooperazione e alla legge con cui la Regione Lazio ha espresso la volontà di ripubblicizzare il servizio idrico, rivedendo gli ambiti territoriali che saranno associati ai bacini idrografici e non a quelli elettorali”.

“E’ stato invece approvato – prosegue Marciano – il bilancio della segreteria tecnica-operativa che dovrebbe tutelare i comuni dai disservizi di Acqualatina. L’ente costa 450 mila euro l’anno e recentemente è assurto alle cronache per un’assunzione giudicata illegittima. Avevamo chiesto un maggiore approfondimento del punto, al fine di garantire all’organismo una maggiore imparzialità rispetto agli interessi di Acqualatina. A tal fine, chiederemo l’intervento della Regione”.

La conferenza dei sindaci ha deliberato inoltre di destinare una quota di bilancio pari a 700 mila euro ad un fondo sociale per i meno abbienti. “Non ne comprendiamo la ratio – sostiene l’Assessore -: da un lato si prevedono aumenti per 50 milioni di euro e dall’altro si stanziano briciole per lavarsi la coscienza. Sorprende che il punto sia presentato come una vittoria da chi, proprio a giugno, aveva proposto di destinare a tale voce l’intero avanzo di amministrazione del 2013, ossia 5,5 milioni di euro. Eravamo partiti per vincere lo scudetto e ci accontentiamo della serie C. Non ci convincono poi le modalità di accesso a tali contributi. Abbiamo proposto che le graduatorie fossero stilate in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni e non direttamente da Acqualatina. Del resto, se solo lo 0,8% del suo bilancio viene impegnato per agevolazioni sociali è tutto interesse del gestore evitare di pubblicizzarle. Temiamo che l’emergenza sociale in questa provincia superi di gran lunga questi numeri”

redazione

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