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Formia, al Teatro Remigio Paone torna “La valigia dei destini incrociati”

Dopo il successo del tour nazionale, torna a Formia al Teatro Remigio PaoneLa valigia dei destini incrociati”. L’appuntamento è per domenica 8 Febbraio alle 17:00 per la stagione “Famiglie a teatro” e la conclusione del progetto “Mai più – le giornate della memoria dei Teatri Riuniti del golfo”.

Una produzione firmata Teatro Bertolt Brecht, Teatri Riuniti del golfo, Ipab SS. Annunziata, Fondazione Alzaia per la drammaturgia di Alessandro Izzi, le scenografie di Carlo De Meo, la regia di Maurizio Stammati in scena con Elio D’Alessandro, Margherita Vicario e Salvatore Caggiari che ha l’onore e l’onere di raccontare la Shoa ai ragazzi.

Una stazione ferroviaria italiana. Un capostazione gentile che ha fatto del posto di lavoro una sua seconda casa. Una cassiera innamorata, ma non troppo di un insegnante di educazione fisica ispirato dall’ideologia fascista. E Angelo, che passa le giornata aiutando i viaggiatori a portare le loro valigie. Perché Angelo, con le valigie, ci parla. E loro gli rispondono. Almeno così dice lui, quando la gente glielo chiede. In questo microcosmo ideale, figlio del 1943, a un certo punto arriva e non arriva David, bimbo ebreo che scappa e si nasconde dagli occhi di tutti. Soprattutto dagli occhi del pubblico. La sua venuta obbliga ognuno a prendere la sua decisione e a fare la sua scelta.

Sulla scena c’è solo l’Italia e solo il goffo tentativo di raccontare i campi di concentramento e sterminio in una lingua che non è la nostra, ma quella delle valigie, testimoni non più mute, ma sempre difficili da interpretare correttamente, dell’orrore“, afferma l’autore Alessandro Izzi.

E continua Maurizio Stammati:Il vero problema era riuscire a stare in equilibrio sulla lama del rasoio senza farsi male. Come fare a raccontare la più grande delle tragedie contemporanee senza scadere nella retorica, senza rinchiuderla nel nero di quella brutalità, ma anche senza banalizzarla o peggio ancora ridicolizzarla? Alessandro prende il toro per le corna, sceglie una stazione come luogo della rappresentazione, luogo simbolo del passaggio dalla vita alla morte e sceglie un bambino come emblema della fuga dalla morte per la vita e sceglie le valigie come custodi delle storie, come conchiglie alle quali il bel personaggio di Angelo – il fattorino – accosta il suo orecchio per ascoltarle”.

ingresso 4 euro

redazione

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