Un’antica cisterna, che ha attraversato la storia per secoli, e oggi è un sito tra i più suggestivi di Formia: ecco perché è il caso di visitarla.
Siamo abituati a visitare chiesi, residenze, musei e castelli. Ma le bellezze architettoniche non si riducono ai riferimenti più noti. Tante altre costruzioni valgono la pena di essere studiate, conservate e poi ammirate: sono testimonianze preziosissime dell’umano ingegno e vestigia incantevoli del passato.
Visitare quest’attrazione significa poter compiere un vero e proprio viaggio nel tempo e scoprire uno degli angoli più suggestivi di Formia. Chiunque si trovi a passare nella città del Basso Lazio dovrebbe dunque preoccuparsi di individuare la suggestiva cisterna oppure organizzare un tour per conoscerla.
Si tratta di una cisterna accessibile al pubblico: da anni associazioni e professionisti offrono la possibilità di conoscerla attraverso tour guidati. Per poter ammirare bene l’attrazione bisogna infatti addentrarsi e scoprire la cisterna attraverso i suoi vari livelli e compartimenti. Solo così sarà possibile comprenderne pianamente la storia e il funzionamento.
Per molti la cisterna di cui stiamo parlando è una testimonianza architettonica civile unica nel suo genere. Difficilmente, dunque, si potrà trovare qualcosa di simile altrove. C’è anche chi la elegge a più bella e importante attrazione della città. Non lasciatevi però ingannare dal nome. Le guide la presentano spesso col nome di Cisterna Borbonica, ma la sua origine è molto, molto più antica. Ecco perché, in città, il nome preferito è quello di Cisternone Romano.
Perché visitare la cisterna di Formia: un meraviglioso ipogeo
L’antica struttura sotterranea risale all’epoca romana ed è una delle più grandi cisterne mai costruite dagli antichi dominatori del Mediterraneo. Ma non è solo questo a rendere speciale la cisterna di Formia. L’opera è innanzitutto un esempio straordinario di ingegneria romana, con soffitti a volta e ampi spazi che lasciano intendere con grande efficacia gli altissimi livelli in senso stilistico e architettonico raggiunti nell’epoca antica. Una cattedrale dell’acqua, così la descrivono gli esperti.
Impressiona anche la sua capacità: la cisterna potrebbe contenere milioni di litri d’acqua, e infatti era un’infrastruttura fondamentale per l’approvvigionamento idrico dell’intera zona. Ma c’è anche dell’altro. Il poter passeggiare attraverso le gallerie sotterranee si rivelerà per ogni visitatore come un’esperienza irripetibile. Grazie alla speciale architettura è possibile addentrarsi fra meravigliosi giochi di luce e ombre che creano un’atmosfera misteriosa e sicuramente affascinante.
Il riferimento all’era borbonica è giustificato dal fatto che la cisterna è stata scoperta e recuperata proprio durante gli ultimi anni del regno dei Borboni, quando nacque dopo gli scavi di Pompei una nuova sensibilità nei confronti dell’antico. Già nell’Ottocento si accorsero che la struttura, più antica delle celebre Cisterna Basilica di Istanbul, era un esempio unico e meraviglioso, costituito da un ambiente dal perimetro irregolare suddiviso in quattro navate da file di colonne.