“Ringraziamo chiunque voglia aiutarci a tener vivo il dibattito sul Golfo Area Sensibile. Un tema di importanza straordinaria per il presente e il futuro di questo territorio ma che qualcuno, sicuramente non noi, negli ultimi anni ha preferito tenere in naftalina”. Così l’Assessora alle Politiche Ambientali Maria Rita Manzo. “Negli ultimi giorni – spiega – l’Amministrazione comunale è stata accusata di aver perso il finanziamento di 3,6 milioni di euro inizialmente stanziato dalla Regione Lazio per l’applicazione delle prescrizioni imposte dall’Area Sensibile. Non è mio interesse giocare al rimpallo delle responsabilità ma è bene chiarire perché le cose stanno diversamente”.
I fatti. “Esistevano due finanziamenti per i depuratori insistenti sull’area del Golfo (Formia, Itri e Gaeta). Il primo – ricorda l’Assessora -, dell’importo di 2.100.000 euro, fu assegnato dalla giunta Marrazzo nel 2006 (delibera n. 721) sulla base della legge regionale n. 88/80. Lo stesso esecutivo (delibera n. 668 del 2007) varò anche il secondo finanziamento, dell’importo di 1.500.000 euro, stanziato in forza del piano straordinario di risanamento idrico regionale. Entrambe le somme furono assegnate all’Ato4 di Latina. A quanto ci risulta, la STO (Segreteria Tecnica Operativa) dell’Autorità Territoriale d’Ambito avrebbe dovuto fornire la progettazione delle opere e la documentazione relativa agli appalti successivi e ciò non sarebbe ancora avvenuto. Di conseguenza, i primi fondi relativi alla legge 88 del 1980 (2.100.000 euro) sono andati in perenzione amministrativa. Il secondo finanziamento da un milione e mezzo di euro è stato invece soppresso con legge di bilancio dalla giunta Polverini il 31 dicembre del 2010. Su nostra sollecitazione, il consigliere regionale Filiberto Zaratti firmò un’interpellanza per conoscere le ragioni di tale scelta”.
Le responsabilità. “E’ evidente – commenta Maria Rita Manzo – che le mancanze non sono addebitabili al Comune di Formia e tantomeno all’attuale Amministrazione. Piuttosto, alla Provincia di Latina che, per mezzo della STO, controlla la gestione del SII (Servizio Idrico Integrato). Forse il finanziamento dei 2.100.000 euro potrebbe essere ancora recuperato qualora la STO fornisse la documentazione di cui sopra e avesse già indetto l’appalto”
Il futuro. “Siamo in contatto con la Regione per comprendere come chiudere la partita dell’Area sensibile – spiega -, considerata l’imminenza del 22 dicembre, data che la legge indica quale scadenza per l’adeguamento a tutte le prescrizioni. Sarà l’Arpa Lazio a dirci se, allo stato, nel Golfo sono realmente rispettati gli standard di depurazione previsti per l’area sensibile. Chiuso questo step, ci occuperemo dell’altra grande questione, quella degli impianti di acquacoltura e mitilicoltura che la legge istitutiva dell’Area sensibile vuole fuori dall’alveo del Golfo. Tutti i passaggi che finora abbiamo intrapreso sono finalizzati esclusivamente al raggiungimento dell’obiettivo, senza preclusioni nei confronti di niente e nessuno. La qualità delle nostre acque e la salute dell’intero ecosistema marino sono un valore per tutti, indistintamente, e questo dovrebbe unirci, anziché dividerci in sterili battibecchi che poco interessano e niente risolvono. Andremo avanti su questa strada, cercando di condividerla con il territorio e con tutti quelli che vorranno offrire il proprio contributo con impegno e onestà intellettuale”.
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