Rabbia, dolore, paura, sgomento, quello sparo in faccia ci ha squarciato l’anima, deturpato l’UTOPIA. Mario era uno di noi, ci hanno ammazzato il nostro GIUFA’, il matto del nostro villaggio che sfidava i potenti e tutti noi, sempre e comunque, che, come Pulcinella, non aveva paura di niente nemmeno della morte, ma aveva paura di tutto anche della morte.
Ma è morto solo, Mario, ucciso dalla camorra, dal fastidio che provocava, dal perbenismo impellicciato, dalla solitudine che viveva.
Addio Mario proteggici, se puoi e se c’è un aldilà, non ti mettere a fare foto pure lì.
Maurizio Stammati e tutto il teatro Bertolt Brecht
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