Il blitz è scattato pochi minuti dopo l’alba. Agenti del Commissariato di Formia e personale della Polizia Municipale hanno fatto visita alla darsena La Quercia, all’ex discoteca Marina di Castellone e all’area portuale dietro le pescherie. Tutti i luoghi che da tempo ospitano i bivacchi di una folta comunità di nomadi senza dimora. Bottiglie, rifiuti, deiezioni umane. Una situazione di profondo degrado sociale e sanitario. Quindici persone, tutti di nazionalità romena, sono stati condotti in Commissariato e lì fotosegnalati. Due di loro sono stati anche denunciati perché inottemperanti ad un precedente foglio di via emesso in quanto pregiudicati per reati contro il patrimonio. Le aree, trasformate in cloache a cielo aperto, sono state bonificate e ripulite. L’operazione segue l’incontro che il sindaco Sandro Bartolomeo ha avuto nei giorni scorsi con il Questore di Latina Alberto Intini. Quello dei senza dimora era uno dei principali punti in discussione. Le persone fermate oggi frequentano la Caritas di Formia che li veste e li nutre. Ma non tutti vivono solo d’elemosina. Alcuni hanno precedenti per furto e rapina. Un paio erano gravati da foglio di via cui non hanno ottemperato. «Lo sgombero risponde alla legittima domanda di sicurezza avanzata dai cittadini – sostiene il sindaco Sandro Bartolomeo -. Simili situazioni di degrado non possono essere tollerate. Vigileremo per mantenere lo stato di ordine e decoro pubblico, senza mai dimenticare la dignità delle persone. Nelle scorse settimane, i Servizi Sociali e l’assessore Talamas hanno provveduto a censire le presenze, individuando identità, bisogni e criticità di ognuno. Ma il problema non può essere affrontato solo dal punto di vista sociale perché coinvolge altri ambiti che sono percepiti come prioritari dalla città. Valuteremo le prossime iniziative per mantenere lo stato di ordine, sicurezza e igiene dei luoghi, avendo però ben presente che si tratta di comunitari e che quindi non possono essere soggetti a provvedimenti di allontanamento se non quando riconosciuti colpevoli di un reato. Il fenomeno – spiega – potrebbe quindi ripresentarsi. Abbiamo una sola strada: fronteggiarlo quando si presenza. Purtroppo, non è possibile agire in via definitiva».
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