Formia, chiude domani il centro di accoglienza per i senza dimora

campo accoglienza gruppo protezione civileUndici ospiti a notte di media, con picchi di quattordici. Due donne, un melting pot di razze, provenienze ed estrazioni diverse: italiani, rumeni, africani giunti in Italia come rifugiati politici, malati psichiatrici abbandonati a se stessi, disperati, anche giovanissimi, che hanno perso il lavoro, la casa, il contatto con le famiglie. Per più di tre mesi hanno avuto un tetto per proteggersi dai rigori invernali e nei tendoni sono nate amicizie. C’è chi è riuscito a trovare lavoro, una casa, a riprendersi uno straccio di vita. Al porto è tornato per ringraziare gli operatori di Croce Rossa e Protezione Civile che per oltre tre mesi (dal 22 dicembre) hanno gestito il presidio, offrendo riparo, vestiario, igiene ed umana vicinanza, la merce più rara per chi non ha casa e vive ai margini del mondo.

Per il centro temporaneo di accoglienza è tempo di chiudere. Domani, sabato 28 marzo, sarà l’ultimo giorno. Giovedì sera il Sindaco Sandro Bartolomeo, accompagnato dagli Assessori Eliana Talamas, Clide Rak e dai delegati Luigi De Santis e Patrizia Menanno, ha voluto salutare e ringraziare i tanti volontari che hanno consentito la piena riuscita dell’operazione. Il bilancio è ottimo. Ci si domandava ad esempio se i clochard avrebbero accettato un tetto sulla testa, orari e regole di condotta da rispettare. La risposta la danno i numeri, la partecipazione mostrata dagli ospiti e dagli operatori che si sono occupati della loro accoglienza. Tanti gli stranieri di lingua araba, molti dei quali provenienti dal Sudan, approdati in Italia per sfuggire alla guerra e alla fame che dilania il loro Paese. Gli operatori hanno preparato pietanze rispettose del loro credo religioso, lavorato per abbattere steccati culturali, linguistici e farli sentire di nuovo parte di qualcosa. Croce Rossa e Protezione Civile si sono divisi la gestione, mettendo in campo risorse, professionalità, impegno.

il gruppo Croce Rossa fuori al campo accoglienzaIl Comitato Sud Pontino della Croce Rossa Italiana, affiancato dai Comitati locali di Fondi e Itri, ha impiegato due o tre volontari per notte in turni di 12 ore, per un totale di circa 100 unità. I volontari del Commissario Emilio Donaggio, coordinati/e in loco dal capo campo Enzo Sparagna, hanno svolto il loro compito con straordinaria passione, così come le volontarie Cri che, ogni giorno, hanno preparato il pasto serale per gli ospiti del campo.

Analoga riconoscenza si deve ai volontari di Protezione Civile del Ver Sud Pontino, al presidente Antonio Tomao e ai volontari delle sezioni di Minturno, Spigno Saturnia e San Cosma che hanno fornito il loro supporto nell’installazione delle tende. La Protezione Civile ha garantito ogni giorno quattro operatori, due la mattina e due il pomeriggio, per un totale di circa 100 operatori.

Un contributo decisivo lo ha fornito anche la Guardia Costiera che, sin dall’inizio, ha messo a disposizione l’area del porto e collaborato con l’Amministrazione. Importanti anche il resto delle forze dell’ordine che hanno contribuito alla sicurezza del presidio.
“Ogni cosa è andata per il verso giusto – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo -. Oltre ad aver fornito riparo, cibo e servizi igienici a tante persone senza fissa dimora, siamo riusciti a creare importanti percorsi di inclusione sociale che hanno aiutato alcuni ospiti a riprendere il contatto con una vita di comunità. La città ha mostrato tutta la sua civiltà e il suo senso di accoglienza. Ringrazio la mia giunta, l’Assessora Talamas, il delegato De Santis e tutti coloro che hanno offerto il loro contributo. Si è fatto tutto questo con poche risorse e tanta buona volontà. E’ il solco nel quale continueremo a muoverci – conclude -, sperando il prossimo inverno di poter fornire un servizio ancora migliore”.

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