Piazze alleggerite dal peso delle auto, spazi liberi di fronte alle scuole dove poter correre e giocare, percorsi pedonali, aree verdi, luoghi pubblici in cui incontrarsi e avanzare nuove idee da sottoporre alla politica, quel mondo dei grandi che troppo spesso si dimentica di loro. Questa è la “Città dei bambini”, l’idea di sviluppo che anima il progetto promosso da Regione e CNR cui il Comune di Formia ha ufficialmente aderito lo scorso dicembre.
Il Sindaco e la Giunta hanno incontrato questa mattina i tecnici del Consiglio Nazionale di Ricerche. Un’occasione per approfondire i capisaldi teorici e gli obiettivi del progetto e per concordare gli strumenti necessari a calarlo sulla nostra realtà.
“La ‘Città dei bambini’ – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Giovanni D’Angiò – è più di un progetto pedagogico, è un’idea di sviluppo che mira a produrre effetti concreti nei campi più diversi: dai lavori pubblici alla cultura, dalle politiche scolastiche al welfare. I tecnici del CNR lo hanno detto a chiare lettere: coinvolgere i bambini nei percorsi decisionali, orientare le scelte sui loro interessi presuppone una svolta nella mentalità. Eliminare le auto per far spazio al gioco dei bambini significa rinunciare ad esempio alla sosta di fronte alle scuole. Fare due passi a piedi può aiutare la salute e il benessere dei nostri figli che, giocando, incrementeranno la loro capacità di relazione, oltre a prevenire i danni che la sedentarietà procura al loro sviluppo e, di conseguenza, alla loro salute”.
Favorire la partecipazione dei bambini comporta il loro coinvolgimento nei percorsi decisionali. “Il progetto – spiega l’Assessore – prevede l’istituzione di un Consiglio Comunale dei bambini, i cui membri saranno estratti a sorte tra gli alunni delle scuole. Le attività avranno bisogno di spazi. Durante la riunione, il Sindaco ha avanzato l’ipotesi di adibire a tal fine l’edificio del parco De Curtis che anni addietro il Comune ha ristrutturato con i fondi destinati alle politiche giovanili. Allo stesso modo, avvieremo il dialogo con scuole, commercianti ed altri interlocutori sociali per favorire forme di mobilità autonoma e consentire ai bambini di compiere a piedi, e non accompagnati, il percorso che da casa li porta fino a scuola. Un’occasione per crescere e aumentare la fiducia in se stessi”.
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