Due giorni di concerti e animazione per bambini. Domani venerdì 14 agosto e sabato 15 torna la “Festa della montagna”. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato al Turismo con la collaborazione della Pro Loco di Formia e della XVII Comunità Montana, si terrà nell’Area del Pellegrino, sul Monte Redentore.
Tradizione, natura, aria pulita. Il programma parte domani venerdì 14 agosto alle ore 17.30 con animazione, gonfiabili e mascotte per bambini. Serata all’insegna della musica folk. Alle 21 il concerto dei “Musicanti del sud”, formazione di organetti diretta dal maestro Raffaele Romano.
La Festa riprende il giorno di Ferragosto. Dalle ore 17.30 alle 20 le attività di animazione rivolte ai più piccoli. Alle 21 doppio appuntamento nel segno della tradizione musicale popolare. Lungo le strade di montagne andrà in scena il concerto itinerante di organetti de “I musicanti del sud”. Nell’Area del Pellegrino si balla a ritmo di pizzica, taranta e saltarello con “I briganti dell’Appia”, nuovo progetto di Pierluigi Moschitti, musicista ed etnomusicologo che da anni promuove i suoni e i temi della tradizione agropastorale dell’Italia centromeridionale. Come i Briganti delle leggende popolari, Moschitti dà voce alla storia di un popolo che trova la forza e il coraggio per affrancarsi da un passato difficile. Lungo la direttrice dell’Appia, l’antica “Regina Viarum” che un tempo collegava Roma a Brindisi, la porta dell’Oriente. E’ lungo quest’asse che nascono i generi musicali della nostra tradizione: il Saltarello ciociaro, la Ballarella aurunca, le Tammurriate campane, le Tarantelle napoletane e garganiche fino alla Pizzica pugliese e la Taranta salentina. La grande musica del sud, tradizione di un popolo e di una terra che ripercorre i suoi passi e, nel passato, trova i germogli del suo futuro.
“Viviamo in un posto meraviglioso – commenta l’Assessore al Turismo Eleonora Zangrillo –. Al mare e i tesori della sua storia millenaria, Formia abbina un patrimonio montano straordinario che l’Amministrazione ha la ferma intenzione di promuovere e valorizzare. La festa va in questa direzione. Attraverso il recupero delle tradizioni, gli usi, i suoni, il sapore dei prodotti della montagna, vogliamo che gli Aurunci riprendano la voce che meritano e si pongano al centro di un’offerta turistica sempre più variegata e di qualità”.
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