Questa mattina il Professor Franco Purini ha consegnato all’Amministrazione comunale la bozza di variante al Piano Regolatore Generale. E’ l’epilogo di un lavoro durato anni che, oltre al celebre urbanista docente di Architettura all’Università di Roma, ha coinvolto tecnici di spessore assoluto come Stefano Stanghellini, esperto di perequazione, e Paolo Stella Richter, insigne giurista incaricato del supporto legale alla redazione delle Norme Tecniche di Attuazione del piano.
Nel corso dell’incontro pubblico che ha accompagnato la consegna della bozza, tenutosi questa mattina nella Sicurezza del Comune, il Sindaco Sandro Bartolomeo ha voluto ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno offerto un contributo alla realizzazione del documento cui è affidato il futuro urbanistico della città. Dall’architetto Barbara Cerquozzi che ha assistito il lavoro di Purini a Sisto Astarita, dirigente dell’Ufficio Tecnico, a tutti i funzionari comunali che, col loro supporto, hanno garantito la definizione dell’elaborato alla scadenza esatta dei primi due anni di mandato amministrativo.
“E’ stato un lavoro lungo, faticoso, quasi labirintico – spiega il professor Purini – che è partito da una constatazione: Formia è una città urbanisticamente definita che può essere ripensata in alcune sue evidenti criticità ma non rimodellata. La linea è stata dunque quella di ‘costruire sul costruito”, valutando punto per punto criticità ed elementi di cambiamento, limitando al massimo il consumo di suolo, ripensando il paesaggio, migliorando gli spazi pubblici e creandone di nuovi. La cultura è l’energia contemporanea più importante. Tutte le città europee trovano nel rapporto con l’arte i propri motivi di ripensamento e rinnovamento. Per questo una delle linee guida è stato il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico che, a Formia, è straordinario, decisivo, ma stranamente trascurato mentre potrebbe diventare un elemento di richiamo internazionale. Formia è una cittadina di 35 mila abitanti o poco più, eppure ha una dimensione eminentemente metropolitana per la quantità di informazioni che la pervade. Dati che però devono trovare uno scenario urbano di scala superiore. C’è poi il discorso water front. Abbiamo fatto tre proposte per risolvere il problema storico della Flacca che ha di fatto pregiudicato il rapporto tra la città e il mare. Alcune sono più radicali, altre meno coraggiose. Tutte queste esigenze e le scelte che sono alla base del piano si collocano all’interno di una nuova dimensione che ha la scienza urbanistica: la perequazione. Un modo tutto nuovo per definire in modo democratico le relazioni tra Comune e privati proprietari di terreni che consentirà ai cittadini di partecipare allo sviluppo della città traendone vantaggio. E’ uno strumento attraverso il quale si rendono più elastiche le trasformazioni urbane. Favorirà la riqualificazione di quartieri strategici come è ad esempio quello di Gianola. Il piano regolatore è una struttura vivente. Indica le prospettiva ma poi sarà la città a realizzarla. Una città che sogniamo più giusta per tutti. E il prg è un piccolo passo che va verso questa direzione”.
“Quando ci siamo insediati – spiega il primo cittadino Sandro Bartolomeo – abbiamo preso atto del lavoro che era stato svolto dalla precedente Amministrazione. Consapevole del fatto che ogni cambiamento è un costo aggiuntivo per la comunità, oltre che una perdita di tempo, chiesi al Professor Purini di restare e la scelta si è dimostrata efficace. Quelli trascorsi sono stati due anni proficui. Abbiamo lavorato con lealtà e collaborazione reciproca senza alcuna difficoltà nel dare attuazione alle linee di indirizzo che l’Amministrazione si era data. Cosa è cambiato rispetto al passato? Innanzitutto il consumo di suolo che è drasticamente diminuito. E’ inoltre più visibile l’orientamento del costruire su costruito, così da evitare di intaccare parti vergini del territorio e più complessivo e capillare l’uso di uno strumento moderno ed equo quale è quello della perequazione. Il piano sarà presto spiegato al Consiglio Comunale e, in quella sede, saranno presenti tutti gli esperti che vi hanno lavorato. Un piano regolatore generale è un momento fondante per la vita di una città. A Formia ogni progetto di sviluppo è tuttora ancorato al piano approvato nel 1980, la cui elaborazione risale addirittura al 1974. Nel 2000 approvammo il piano di Vezio De Lucia che fu poi colpevolmente revocato, col risultato che ancora oggi lavoriamo su uno strumento di programmazione obsoleto che non risponde in alcun modo alle esigenze della città. Questa volta sono certo che ce la faremo. Quello predisposto da Purini è un piano esemplare. Il Presidente della Regione Nicola Zingaretti si è impegnato a dedicargli una corsia preferenziale, perché con i problemi che sta attraversando Formia, mettere la città in sicurezza da appetiti poco trasparenti rappresenta un’assoluta priorità. Spero che l’intero iter si possa chiudere entro la prossima primavera. Sarebbe un piccolo miracolo. Ma se si vuole, si può”.
Appena possibile, le tavole saranno pubblicate sul sito istituzionale del Comune.
A giorni, ha reso noto il sindaco Bartolomeo, sarà consegnata anche la proposta di riqualificazione dell’area ex Salid. “Il progetto – ha anticipato il primo cittadino – è stato elaborato dal professor Zagari e sostituisce quello ereditato dalla precedente amministrazione. Prevede un centro per il commercio e la vita ricreativa, la realizzazione di un albergo importante con centro benessere ed uno spazio per realizzare la nuova caserma dei Carabinieri. Un investimento di decine di milioni di euro che sarà capace di riqualificare l’area generando anche molti posti di lavoro”.
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