Formia-Critiche sulla trasparenza sito Comunale: interviene la Menanno

20140821-161738.jpgPotevamo soprassedere dall’intervenire sull’ennesimo, scontato e prevedibile tentativo di mistificazione del contenuto di un comunicato stampa semplice, lineare e corretto dell’Amministrazione ma probabilmente è, invece, opportuno formulare alcune precisazioni a chi, nel grossolano tentativo di far parlare di sé, di creare polemiche ad arte o di ergersi a protagonista, interviene pubblicamente esprimendo pareri o opinioni a volte umoristici, non ancorati ad alcun dato di fatto obiettivo ma a mere supposizioni, illazioni, deduzioni e congetture.

E andiamo allora al merito dell’articoletto:
1. l’Autore sostiene che “fino a dieci giorni fa eravamo all’ultimo posto della Provincia di Latina e ora siamo i primi d’Italia”, non fornendo la fonte di tale classifica provinciale; orbene se la stessa è quella del sito nazionale che, comunque, resta l’unica attendibile, l’assunto è completamente falso: infatti, due mesi fasi il Comune di Formia soddisfaceva i requisiti di legge già nella misura del 98,48% con 65 indicatori positivi sui 66 richiesti; che ora siamo primi, a pari merito con altri Comuni, è certificato dal sito governativo “La Bussola della Trasparenza” della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione; parimenti risulta che rispetto alle medie del Lazio, in base alle sezioni, pari a percentuali variabili dal 40% al 72,71%, il nostro Comune può certamente essere definito tra i più virtuosi d’Italia;
2. “(…) il sito internet del Comune di Formia è sempre lo stesso da almeno 10 anni. Chi lo gestisce è sempre lo stesso. I metodi usati sono sempre gli stessi. Com’è possibile che un sito del Governo certifichi che il Comune di Formia è diventato trasparente al 100% dall’oggi al domani?” Questi interrogativi subdolamente posti contengono in sé la risposta: si è lavorato per raggiungere questo risultato, partendo con la prima rilevazione effettuata nel mese di giugno 2013 con 66 faccine rosse tristi oggi tutte verdi e sorridenti.
3. Infine, surrettiziamente, si introduce il concetto che “il sito del Governo non stabilisce se un comune rispetta o meno la legge sulla Trasparenza, come vogliono farvi credere, (…) è in grado di ospitare la pubblicazione degli atti … ma non lo fa”. A prescindere, ancora una volta, dalla inattendibilità di queste pseudonotizie di cui non si fornisce un solo elemento valido per il riscontro della loro veridicità, non v’è nel comunicato nulla di tutto questo. L’Amministrazione ha mirato a rendere edotta la cittadinanza sullo stato del sito del Comune che oggi risponde nell’architettura ai requisiti minimi previsti dalla Legge: esattamente questo e nient’altro.
Aggiungiamo, allora, che sarà proprio sul sito “La Bussola della Trasparenza” il cui logo è stato inserito nella home page di quello comunale che i cittadini potranno non solo verificare se i contenuti verranno inseriti come richiesto dalle norme, ma addirittura effettuare segnalazioni direttamente alla Bussola; è qui che tutti potranno verificare se il nostro Comune, pur avendo strutturato oggi correttamente le varie sezioni, risulterà o no adempiente rispetto agli obblighi di pubblicazione previsti dal D. Lgs. 33/13. Il controllo sui contenuti verrà effettuato analiticamente e direttamente dal Dipartimento e dall’Ispettorato e le inadempienze verranno segnalate agli organi competenti. Ribadiamo, quindi, che è stato reso reale così il coinvolgimento dei cittadini con il miglioramento della qualità delle informazioni on line e dei servizi digitali.
Il riconoscimento ottenuto è, in sintesi, importantissimo per le scelte di questa amministrazione orientate a promuovere la trasparenza e appena avremo anche la nuova struttura del sito con la totale implementazione dei dati, questo diventerà ancor più un punto di riferimento per l’informazione e la comunicazione alla cittadinanza.
Forse ci si dovrebbe, invece, interrogare su questo modo di gestire la politica all’esterno, in cui una controinformazione c.d. “libera” mira spesso volutamente a disinformare e a turlupinare le cittadine e i cittadini in buona fede, disorientandoli completamente con una serie di scritti ad effetti speciali, dai ridondanti titoli bovini che lasciano presagire chissà quali aulici contenuti (sic!) e sono, invece, completamente inconsistenti.

Patrizia Menanno, Delegata alla Trasparenza

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