Acqualatina spinge per la localizzazione al porto di Formia. L’Amministrazione comunale frena e annuncia: “La decisione ultima spetta all’organo sovrano della Città: il Consiglio Comunale”. E’ la sintesi dell’incontro andato in scena questa mattina in Prefettura a Latina con al centro il tema dissalatori. Al vertice con il Prefetto hanno preso parte la Presidente della Provincia Eleonora Della Penna, i Comuni di Formia e Gaeta, la sezione Navale della Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto di Gaeta e l’Ufficio Locale Marittimo di Formia, i Vigili del Fuoco, l’Enel e i tecnici di Acqualatina.
Il gestore ha sostenuto l’importanza dei dissalatori come soluzione immediata per tamponare l’emergenza idrica che da settimane si abbatte sul territorio del sud pontino. Le localizzazioni ipotizzate sono tre: il porto di Formia, il lungomare Caboto all’altezza della base nautica Flavio Gioia e l’ex molo Azzurra a Gaeta. Acqualatina ha ribadito l’opzione Formia sulla scorta di una serie di considerazioni tecniche: la qualità delle acque all’esterno del porto, l’adeguatezza dell’impianto elettrico e la disponibilità nell’area del molo Vespucci di una condotta per l’immissione in rete dell’acqua dissalata.
L’Amministrazione comunale, rappresentata dal Vicesindaco Maurizio Tallerini e dall’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Fioravante, ha ribadito la posizione espressa nei giorni scorsi dal Sindaco Bartolomeo, avanzando dubbi sugli effetti negativi che gli impianti di dissalazione rischiano di determinare sull’ecosistema marino del Golfo.
“Dobbiamo agire con senso di responsabilità – commenta il Vicesindaco Maurizio Tallerini -, misurando rischi e benefici. La crisi idrica potrebbe peggiorare in luglio ed agosto, vista la perdurante siccità e l’aumento della popolazione legato al turismo balneare. Un’intera estate senz’acqua avrebbe esiti disastrosi sull’intera economia della città. La qualità delle acque marine è un’altra faccia della stessa medaglia. Non possiamo, né vogliamo pregiudicare l’equilibrio ambientale del nostro mare. I tecnici escludono conseguenze prodotte dalla salamoia ma è una situazione che abbiamo il dovere di valutare con attenzione. Formia ha già pagato troppo per decisioni assunte in passato, spesso senza avere voce in capitolo. La parola ultima spetta al Consiglio Comunale che si riunirà mercoledì 12 luglio. Abbiamo preteso che all’assise partecipino sia i tecnici di Acqualatina che gli ingegneri dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma che hanno effettuato gli studi ed escluso la possibilità di conseguenze sull’ambiente legate all’attività di dissalazione. Parleranno ai consiglieri e il Consiglio deciderà. L’ultimo passo – conclude Tallerini – sarà la conferenza dei servizi in modalità simultanea che si terrà il giorno 17 luglio”.
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