Formia, Francesco D’Angelis è il nuovo presidente dell’ANPI

logo ANPILo scorso 16 gennaio, la sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI ) di Formia ha nominato il nuovo presidente. Si tratta del 21enne Francesco D’Angelis, studente di giurisprudenza e attivista contro le discriminazioni, posto alla guida di una delle più importanti associazioni con l’arduo compito di salvaguardia della Costituzione e della “Buona Politica”, portando avanti i valori della Resistenza e lottando contro i “Neofascismi” e “Neonazismi”.

“ANPI – dichiara il neo-eletto Francesco D’Angelis – è una realtà fondamentale in un territorio così difficile, in cui assistiamo ad episodi discriminatori che, di fatto, ricordano, purtroppo, quelli che accaddero, ormai, più di settant’anni fa. E se il tutto viene preso alla leggera, diventa un pericolo ancora maggiore: sottovalutare il nemico, ritenendo che il Fascismo ed il Nazismo siano terminati nel 1945, è un errore madornale che può costare il ritorno ad una dittatura, alla massiccia presenza di questi soggetti nel nostro territorio”.

ANPI non si occupa esclusivamente del rispetto dell’individuo nel senso della discriminazione, ma anche del rispetto dell’individuo nell’ambito politico. “E’ chiaro che una pessima gestione della cosa pubblica – afferma ancora D’Angelis – incida negativamente sulla qualità della vita dei cittadini e come, lo stesso, possa essere contrario ai principi della nostra carta costituente, figlia di una Resistenza che, per noi, rappresenta il punto di partenza per vivere la società attuale. Dunque, è nostra preminente intenzione, coadiuvarci con le altre realtà associative territoriali, al fine di parlare ai cittadini di tutte quelle tematiche a noi più care, volte ad analizzare con loro la nostra attuale società, partendo dal ventennio fascista, dal nazismo, dalla Resistenza, dalla liberazione, così che appaia evidente come, di fatto, non solo la minaccia del ritorno di queste politiche oscure sia possibile e da non sottovalutare, ma soprattutto come, quegli anni, abbiano inciso anche sull’attuale società”.

Rispetto al rapporto con la cittadinanza, l’auspicio una larga partecipazione soprattutto giovanile: “del resto – spiega D’Angelis in conclusione – siamo noi ragazzi il presente, ma soprattutto il futuro di una società che, troppo spesso, sbanda in preda a vecchi retaggi”.

 

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