Gremita la sala Falcone Borsellino di Formia per la IV edizione della giornata del dialetto nazionale, istituita dall’UNPLI, e la seconda di quella voluta fortemente dalla proloco cittadina.
Una giornata dedicata alla rivalutazione del nostro dialetto che si potrebbe paragonare ad un grosso albero da cui tre ramificazioni: quello di Castellone, Mola e il cosidetto dialetto aurunco ovvero quello tipico di Trivio, Maranola, Cadtellonorato e Penitro.
Se l’anno scorso é stato il turno del dialetto di Mola, questa volta la proloco di Formia ha invitato l’ Associazione Culturale Il Setaccio di Maranola per promuovere quello “aurunco”
La compagnia amatoriale ha messo in scena “la zeza maranolese“.
La sceneggiata, rivisitazione della classica zezza partenopea da parte del professore Antonio Forte, ha ricevuto calorosi applausi da un pubblico eccezionale ed illustre.
Riconoscimento meritatissimo per gli attori che sono riusciti a superare ogni timore referenziale:un banditore (Gino De Mero ) inizialmente un pò impacciato ma poi degno del suo pari; una lavandaia (Immacolata Di Nucci) convincente e credibile: don Nicola (Arturo Grimaldi) innamorato fermamente convinto di conquistare la sua amata a dispetto di un Farinella (Giuseppe Balsano) , viscido ed ambiguo, violento ma poi convinto a suon di mazzate; Vincenzella,(Anna D’Elia) esuberante, maliziosa per affascinale il suo spasimante. E la Zeza, (Anna Riforgiato) determinata, “Tosta” che riesce ad ottenere lo scopo di accasare la sua figliola “sfortunata”; il suono dell’organetto del giovanetto Giuliano, improvvisato e pur all’altezza, ha completato il quadretto della messa in scena.
Mario Persico e Vito Auriemma, rispettivamente presidente e segretario della proloco di Formia, hanno consegnato al professore Forte e a tutta la sua compagnia una targa per aver voluto contribuire a “salvare il dialetto” e si sono detti contenti dell’ottima riuscita che gli ha fatto comprendere quanto importante sia organizzare tali eventi.
L’attività di salvaguardia del dialetto locale da parte della Pro Loco Formia non si ferma a questa giornata. Si vuole attivare, infatti, un granaio locale dei beni immateriali delle lingue locali (allestendo on line la raccolta partecipata di vocaboli, proverbi e modi di dire, toponimi, soprannomi, canti, filastrocche, racconti e lavori teatrali e testi poetici, supporti video ed audio). Nelle prossime settimane sarà in rete il nuovo sito web che conterrà specifiche sezioni sul dialetto.