Ha avuto inizio questa mattina, Mercoledì 18 Febbraio, il progetto “Luci e ombre” che coinvolgerà l’intero IC Vitruvio Pollione di Formia, circa cinquecento alunni dei plessi di Penitro, Trivio, Castellonorato, Castagneto, Maranola e Mola.
Un percorso di quattro incontri in occasione dell’anno internazionale della luce fortemente voluto dalla dirigente scolastica Annunziata Marciano che immediatamente ha creduto nella validità del progetto realizzato dal Teatro Bertolt Brecht per la direzione artistica di Maurizio Stammati. Il progetto è inserito all’interno delle Officine culturali della Regione Lazio e realizzato in collaborazione con l’Ipab SS. Annunziata e la Fondazione Alzaia.
Quattro appuntamenti tra teatro, scienza e cinema che racconteranno ai bambini l’importanza e la necessità della luce: un laboratorio sull’uso delle ombre nel teatro a cura dell’artista visivo e scenografo Carlo De Meo, la proiezione di un film a cura del critico cinematografico Alessandro Izzi, la visione dello spettacolo a tecnica mista ombre e lavagna luminosa “Giufà e il mare” co produzione Brecht – Teatro Dell’Acquario di Cosenza, la visita al planetario dell’Istituto Nautico di Gaeta per scoprire la luce dell’universo.
“Da abitudine ogni anno la scuola inserisce nel POF un tema e per il 2015, dato l’indirizzo internazionale, si è pensato alla luce. In realtà, gli organi istituzionali hanno puntato sul suo aspetto tecnologico mentre noi lo abbiamo calato in tutte le sue sfaccettature in modo che le diverse fasce di utenza coinvolte, dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado, possano avere un approccio con il concetto di luce a trecentosessanta gradi. Il tema sarà trattato, infatti, in modo interdisciplinare ed transdisciplinare. Abbiamo chiesto a Maurizio Stammati il suo intervento perché, dal punto di vista del teatro e dell’espressività, la scuola non ha esperti ma vede nel Teatro Bertolt Brecht un punto di riferimento per competenze, bravura, ingegno. Personalmente ho chiesto loro, quindi, di pensare ad un progetto che puntasse sulle conoscenze ma anche sull’ immaginazione dei ragazzi. Il rischio è di diventare troppo tecnici, tutte le discipline devono servire per portare fuori la luce come espressività dell’io, soprattutto nell’età della pre adolescenza su cui puntiamo molto. Abbiamo scommesso su questo progetto perché il nostro punto di forza è l’arricchimento dell’offerta formativa, l’autonomia scolastica ci chiede e ci obbliga a dare qualcosa di più a questi ragazzi con coraggio e grazie al sostegno delle famiglie”, afferma la dirigente scolastica Annunziata Marciano.
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