Era il Febbraio del 2014 quando gli Agenti del Commissariato di Formia fecero irruzione in un negozio del centro della Città di Formia dopo un periodo di indagine ed osservazione e pedinamento.
I sospetti degli uomini, all’epoca agli ordini del Vice Questore Paolo Di Francia, si rivelarono fondati ; infatti, dopo una lunga perquisizione, una scatola di Scarpe occultata nel deposito restituiva un bilancino di precisione e 60 Grammi di cocaina purissima.
Inevitabile l’arresto dell’uomo e successivamente la condanna innanzi al Gip del Tribunale di Cassino, che comminava all’uomo la pena di 3 anni di reclusione.
Non si perdeva d’animo, tuttavia, la difesa del giovane imprenditore, oggi cinquantenne, rappresentata dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che proponeva appello avverso la sentenza di condanna, evidenziando come in realtà la vicenda andava di certo riqualificata nella ipotesi lieve poiché almeno gran parte della sostanza era destinata ad un uso personale e, quindi, riqualificato il fatto l’uomo doveva essere mandato assolto per intervenuta prescrizione.
Il Procuratore Generale, viceversa, insisteva per la conferma della sentenza di condanna ritenendo grave la vicenda.
La 1 Sezione della Corte di Appello di Roma, dopo una lunga camera di consiglio, condivideva la tesi dell’Avv. Cardillo Cupo e, riqualificato il fatto, mandava assolto l’insospettabile imprenditore.
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