“Nello specifico, la Torre di Castellone è una torre di avvistamento che guarda verso il mare. Formia si affaccia sul mare; l’idea è stata, dunque, l’idea di relazione con e verso il mare”.
Una relazione con se stessi, fermandosi a pensare, una relazione con l’altro, diverso da sé.
“Creare un’idea di relazione – ha spiegato Spanò – ecco perchè nelle mie opere, anche in questa, c’è sempre l’individuo, proprio per rafforzare il concetto di ‘ri-abitare lo spazio’ in maniera diversa più profonda”.
“L’invito – conclude l’artista – è quello alla lentezza e all riflessione: fermarsi a guardare; in questo caso ‘un mare chiuso, come il nostro’, ma con la consapevolezza di aver qualcuno aldilà che ci guarda”.
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