La Polizia di Stato di Formia, particolarmente attenta alle problematiche che afferiscono i soggetti più vulnerabili, nella giornata di sabato 30 marzo ha eseguito un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare, misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, a carico di una donna di trentasei anni resasi responsabile di maltrattamenti in famiglia.
La donna è stata indagata perché con comportamenti reiterati da lungo tempo maltrattava la propria madre, con condotte offensive, persecutorie e minacciose.
In particolare, le aggressioni fisiche e verbali, consistenti anche in lancio di oggetti e sedie nonché con la distruzione di suppellettili e lo sfondamento di alcune porte dell’abitazione della propria madre convivente, si sono manifestate negli ultimi quattro anni e intensificate negli ultimi due mesi.
L’anziana madre, spaventata dall’aggressività della donna e temendo per la propria incolumità, ha sporto denuncia negli Uffici del Commissariato di Formia; le conseguenti attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno consentito di raccogliere elementi certi che permettevano di ricostruire quanto accadeva da tempo in ambito familiare, mettendo in luce un clima di aggressioni verbali che si verificavano ormai con cadenza quotidiana.
All’esito, la Procura avanzava richiesta al competente G.I.P. di misura cautelare al fine di infrenare gli episodi e di mettere in sicurezza il nucleo familiare, ordinanza che veniva tempestivamente emessa e alla quale il Commissariato dava immediata esecuzione, con l’allontanamento dell’indagata dalla casa familiare e il contestuale divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi prossimi congiunti nonché con l’applicazione dell’ulteriore misura del divieto di dimora nel Comune di Formia.
L’informazione sul risultato raggiunto in questa operazione ha l’intento di dar conto alla cittadinanza dell’impegno profuso dalla Polizia di Stato nel combattere l’odioso fenomeno dei maltrattamenti in famiglia e di convincere quanti subiscono tali aggressioni nel silenzio dell’abitazione familiare a denunciare e ad avere fiducia nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura.