Non poteva mancare, come ogni natale che si rispetti, negli eventi natalizi formiani il “teatro panettone” che l’associazione TEATRARTE così ama definire, non certo per carenze attoriali o registiche ma per un semplice gioco di parole.
“MISERIA E NOBILTÁ” è uno dei titoli più famosi della drammaturgia universale di tutti i tempi.
Cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani (e non) del secolo scorso, viene presentato, in una edizione ricchissima di grandi interpreti, scene e costumi. Lo spettacolo si avvarrà di una magistrale rielaborazione del regista ENZO SCIPIONE che grazie alle sue capacità ha saputo dare allo spettacolo nuove gag e dialoghi completamente originali. ENZO SCIPIONE lo vedremo anche nelle vesti di FELICE SCIOSCIAMMOCCA, NICOLA MARRONE sarà PASQUALE, compare di sventura, , ANNAMARIA ANDREOZZI coprirà le vesti della rassegnata CONCETTA e ANNAMARIA ZUPPARDI quelle della nervosa LUISELLA.
MARCO DEL BENE, nel ruolo di uno stravagante GAETANO SEMMOLONE, UMBERTO MARIA SASSO ha il difficile compito di ricoprire i ruoli del marchesino e di Gioacchino padrone di casa, ANDREA BROCCO è l’indimenticabile “BELLEZZA MIA” CHIARA MANCINI nel paziente ruolo di PUPELLA, un duplice ruolo ricoprirà SARA DE CHIRICO, BETTINA e la famosissima GEMMA, completerà il cast GIOVANNI SCARPELLINO nel suo folle ruolo di VINCENZO.
La commedia ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. Un finale scoppiettante quello che il regista (ENZO SCIPIONE) ha previsto nella sua magistrale rilettura della commedia che ha ridotto tutto in un unico atto, senza interruzione come si farà a passare dalla ricca miseria alla povera nobiltà il pubblico lo scoprirà dal 26 dicembre al 30 dicembre con inizio alle ore 20:30 E infatti vedremo nella prima parte una miseria palpabile, il pubblico la vive quasi toccandola con mano, il palco sarà popolato di morti viventi che si azzannano tra di loro e che hanno perso qualsiasi dignità. Si ride, ma si ride amaro. Il palcoscenico è nudo, un tavolo, poche sedie l’essenzialità ineluttabile di questo mondo di straccioni.
Nella seconda parte (la nobiltà) è tutto finto e luccicante, quinte di stoffe , fondalini arricchiti di merletti, un padrone di casa “pezzente sagliuto” e tanti finti nobili travestitisi (costumi di scena opera della costumista ANNAMARIA ANDREOZZI) ; burrascoso sarà il finale, quasi a sottolineare che l’odio trasmesso dalla fame difficilmente si dimentica ma la miseria resta miseria e la nobiltà non esiste. Felice dirà: Credetemi, non è stato difficile, vestire per un po’ i panni di qualcun altro… È bastato solamente chiudere gli occhi e ritrovarsi in un mondo che non ci appartiene. Provate anche voi! Chiudete gli occhi. Lavorate con la fantasia… Non esagerate però, perché alla lunga tutti si accorgeranno della finzione… Sentite a me lasciate perdere, siate sempre voi stessi e nessuno potrà rimproverarvi di averlo fatto in modo sbagliato………
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