In Comune per parlare di letteratura. Si chiama “Segnalibro” la nuova rassegna letteraria promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Formia. Una stagione di incontri pomeridiani dedicati a scrittrici e scrittori di livello nazionale e locale, arricchita dal contributo di critici e artisti che, con letture e performance, accompagneranno il pubblico nel laboratorio artistico degli autori.
Il primo appuntamento è dedicato alla romanziera e poetessa siciliana Goliarda Sapienza. L’incontro si terrà venerdì 11 aprile alle ore 18 presso la sala Ribaud del Comune. Parteciperanno lo scrittore Angelo Pellegrino, il pittore Ruggiero Di Lollo e le attrici Fatima Scialdone e Margherita Vicario. Interverranno anche il Sindaco Sandro Bartolomeo e l’Assessora alla Cultura Maria Rita Manzo. Per l’occasione sarà proiettato anche il video “Uomini e donne da non dimenticare”, documentario Rai dedicato all’artista catanese che conobbe e amò il Golfo di Gaeta.
Goliarda Sapienza nacque a Catania nel 1924 e morì a Gaeta nel 1996. Artista poliedrica, ebbe esperienze giovanili come attrice teatrale e cinematografica. Abbandonata la recitazione, si dedicò alla scrittura. Il primo romanzo, “Lettera aperta” (1967), incentrato sul racconto dell’infanzia catanese, fu seguito da “Il filo di mezzogiorno” (1969), resoconto della terapia psicanalitica intrapresa con il medico messinese Ignazio Majore. Nel 1980 conobbe l’esperienza del carcere e lì scrisse “L’università di Rebibbia” e “Le certezze del dubbio”, pubblicato grazie all’incontro con il poeta ed editore siciliano Beppe Costa. “Le certezze del dubbio” le valse il Premio Casalotti nel 1994.
Il suo romanzo più celebre, “L’arte della gioia”, fu pubblicato postumo nel 1998, curato da Angelo Pellegrino. In vita riuscì a pubblicarne solo la prima delle quattro parti che lo compongono. Ripubblicato da Einaudi nel 2008 ebbe un vasto successo di critica e di pubblico. Sono usciti postumi anche il romanzo “Io, Jean Gabin” (2010) e una selezione di pensieri tratti dai diari della scrittrice, raccolti poi nel volume “Il vizio di parlare a me stessa” (2011) e in “La mia parte di gioia” (2013). Scrittrice senza fama, oggi è riconosciuta tra le maggiori autrici italiane del Novecento.