Nove persone arrestate, beni sequestrati per 40 milioni di euro in provincia di Frosinone, Latina, L’Aquila, Caserta, Napoli e Pisa. Questi i numeri dell’operazione condotta dai carabinieri del reparto operativo di Caserta. Il sequestro preventivo arriva su richiesta della direzione distrettuale antimafia e su ordine del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e scaturito da un’indagine che risale al 2010 e il 2011 che già aveva portato all’arresto dell’ex vicesindaco di Villa Literno, nonché allora consigliere in regione campania, e due imprenditori, i fratelli Mastrominico, affiliati al clan dei Casalesi – fazione Iovine – già tratti in arresto nel novembre del 2011.
A loro e ad altri prestanome, fanno capo i beni sequestrati in mattinata. Si tratta di 102 terreni agricoli, tra cui 4 a Fiuggi e 17 a Formia. Ma anche 78 appartamenti, imprese, autorimesse, fabbriche, auto e conti corrente. Beni per un importo che sfiora i 40 milioni di euro.
Le indagini dei carabinieri di Caserta hanno accertato l’esistenza di un’associazione politico-mafiosa tra i fratelli Mastrominico e l’ex vice primo cittadino di villa literno che, secondo l’accusa, ha favorito l’aggiudicazione di una gara d’appalto per la riqualificazione urbana e ambientale del comune del casertano omettendo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, come previsto dalla legge, tutto per un giro di soldi che ammonta a 15 milioni di euro.