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Formia – Premio “Vittorio Foa”, presentati i vincitori. Partenza nel segno della “qualità”

Giovani ed esperti, italiani e stranieri. Preparazione, creatività, lettura storica degli eventi e capacità di rappresentazione. In una parola: qualità. E’ questa la cifra del Premio Internazionale “Vittorio Foa” che  celebra quest’anno la sua prima edizione. I vincitori sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa indetta presso la sala Sicurezza del Comune di Formia alla presenza del Sindaco Sandro Bartolomeo, del Vicesindaco Maria Rita Manzo; di Carlo Ginzburg, presidente della giuria; Bettina Foa, figlia del compianto Vittorio e di Piero Bianchi, Presidente dell’Ipab Santissima Annunziata.

Al presidente Carlo Ginzburg, docente universitario e storico di rilievo internazionale, è toccato il compito di illustrare l’esito del premio e di presentarne i vincitori.

Per la sezione “Questo Novecento”, il premio Tesi è andato a Bruno Settis, 25 anni, ricercatore, nato a La Spezia e residente a Pisa, autore di “Geografia e storia dei fordismi”. Il lavoro analizza le culture politiche della mass production tra America ed Europa cercando di dimostrare che quella dei rapporti sociali nella produzione non è una categoria astratta ma una cultura del lavoro e del mestiere che, nel tempo, ha generato conflitti.

Della stessa sezione fa parte anche il Premio Composizione, andato alla scrittrice Silvana Calvo Martinoni, 71 anni, nata a Loarno in Svizzera ma residente a Minusio (CH). Il libro “A un passo dalla salvezza” (Zamorani, 2010) punta l’obiettivo sulla Svizzera e sulla tragedia della persecuzione nazista degli ebrei. Lo spunto è la lettera inviata il 7 settembre 1942 dalle scolare della 2.C della Sekundarschule di Rorschach, in Svizzera, al Governo Federale per protestare contro i frequenti respingimenti ai confini dei profughi ebrei. Nel libro vengono descritti l’effetto della presa di posizione delle ragazze e le reazioni dei Consiglieri, contestualizzando la vicenda con l’analisi della situazione dal 1933 al 1945 e della politica di asilo dei profughi, soprattutto degli ebrei, da parte della Confederazione. Si mostra così in quale modo e con quali mezzi tale politica è stata realizzata e quali furono le argomentazioni a monte delle decisioni adottate, che portarono ad un’accoglienza estremamente limitata di fronte alla tragica situazione dei perseguitati che si presentavano ai confini.

Al pari della prima, anche la seconda sezione del Premio, dedicata alle immagini, e intitolata “Il ritorno dell’individuo”, è stata salutata da un’ampia partecipazione. Il Premio Cortometraggio è andato a Liviu Ciprian Suhar, 40 anni, di nazionalità romena, residente a Roccastrada (GR). Il suo corto, “Have sweet dreams” (2014), inquadra le vicende di una famiglia modesta, dominata dalla debolezza degli adulti e dalla violenza della “struggle for life”. Il ritratto di una società sordida, segnata da alcol e abusi, sulla quale si insedia il tentativo di due ragazzi di continuare a vivere i loro sogni.

A testimonianza della severità di giudizio della commissione, nonostante i tanti elaborati pervenuti, il premio Reportage fotografico non è stato assegnato per carenza di proposte degne del riconoscimento.

Il Premio speciale “Vittorio Foa” è stato invece assegnato a Memorial, l’associazione con sede a Mosca che si occupa della difesa dei diritti umani nelle ex repubbliche dell’Unione Sovietica. Associazione in possesso di una rara collezione di documenti storici, attraverso i quali assiste i perseguitati – in gran parte lo sono per motivi politici -, rendendo pubbliche le loro sofferenze tramite libri, articoli, mostre e comunicazione via web. Il progetto più importante dell’associazione riguarda, non a caso, la tragedia dei gulag.

I vincitori dei premi saranno a Formia la sera del 18 ottobre per la conclusione del Formia Festival # 900.

“Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto – ha commentato il Presidente dell’Ipab Piero Bianchi -. Siamo l’unica Ipab del Lazio che riesce ad abbinare alle finalità sociali anche un grande e proficuo impegno di divulgazione culturale”.

Per l’Assessora alla Cultura Maria Rita Manzo, “il Premio è un momento di alto confronto, salutato dalla partecipazione di intellettuali di grande livello che per mesi hanno lavorato alla lettura critica degli elaborati. Lo hanno fatto con grande impegno e serietà. Ringrazio l’ufficio cultura, l’Ipab e tutti i partecipanti: i letterati, gli storici, gli studiosi, i tanti volontari. In un momento storico come quello che viviamo in cui prevale il senso di precarietà, recuperare e conservare la memoria della nostra storia è un’operazione di grandissima importanza”.

“Il premio – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo – è uno dei lasciti più grandi di cui Vittorio Foa fa dono alla città. Un uomo straordinario, portatore di un messaggio positivo. Diceva sempre che niente è più importante dell’esempio. Il premio, così come l’intero Festival dedicato al ‘900, è un’occasione che diamo ai giovani per misurarsi con le riflessioni su un secolo foriero di atrocità e grandezze, presupposto morale, sociale ed economico del mondo in cui viviamo. Ringrazio Carlo Ginzburg, la famiglia Foa e l’Ipab Santissima Annunziata, senza il quale tutto questo difficilmente si sarebbe potuto realizzare”.

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