Il mese di ottobre fa segnare un nuovo record alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani svolta da Formia Rifiuti Zero: la differenziata è arrivata al 62,5%, percentuale mai registrata dall’inizio del servizio “porta a porta”.
L’obbiettivo dell’Azienda è quello di far divenire Formia una città sempre più virtuosa, un fiore all’occhiello nella gestione ambientale. Nei primi sei mesi di servizio, i dati dimostrano un trend di crescita positivo nella RD, un dato incoraggiante ottenuto grazie alla collaborazione di tutti i cittadini.
Siamo riusciti a incrementare la percentuale di raccolta differenziata, raggiungendo in sei mesi un buon 62,5%, percentuale che siamo convinti possa migliorare nei prossimi mesi – commenta l’Amministratore unico della FRZ, Raphael Rossi – in programma altri progetti, primo fra tutti il passaggio alla tariffazione puntuale.
La tariffa puntuale nasce dall’esigenza di avviare un processo d’incentivazione della raccolta differenziata e della contestuale riduzione della produzione del secco residuo, che sul territorio comunale di Formia potrebbe assumere particolare rilevanza in quanto i risultati raggiunti sono ottimi, rispetto al contesto, ma non ancora soddisfacenti in confronto ad analoghe realtà virtuose.
Insieme all’implementazione di sistemi di raccolta che responsabilizzino gli utenti produttori di rifiuti, si ritiene possa rappresentare un passaggio fondamentale l’utilizzo di strumenti economici con l’obiettivo di incentivare i comportamenti virtuosi o, meglio, di disincentivare quelli più “dannosi” applicando tecniche che permettano di “misurare” la quantità di rifiuti prodotti dal singolo utente, applicandovi proporzionalmente i relativi costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
In quest’ottica il “salto” concettuale è costituito dall’attivazione di modalità di tariffazione puntuale del tipo “pay as you throw” ovvero “paga per quello che butti”, procedura più volte auspicata dalla normativa europea.
La cultura della separazione dei materiali inizia nelle case, negli uffici e nei negozi, là dove le cose di tutti giorni diventano rifiuto e per farle tornare a nuova vita è necessario cambiare le abitudini e i gesti quotidiani.