Leggo sulla stampa locale di recenti fermenti del PRC in materia di Sanità, che si tradurranno nella giornata di domani 23/12 in una manifestazione di fronte alla sede della Direzione Generale della Asl con un attacco all’Atto Aziendale e ai Sindaci che hanno votato a favore dello stesso. Comprendo la necessità di volere essere partecipi alla vita politica ma tale necessità non andrebbe perseguita a qualunque costo, stante l’assoluta mancanza di conoscenza in tema di organizzazione sanitaria e bisogni di salute della popolazione che il Prc evidenzia nel momento in cui teme che i DEA vengano “utilizzati per il trattamento dei casi acuti comprese le urgenze“ (sic!) e che i ricoveri vengano “in gran parte ridotti significativamente di numero e durata attraverso regole di accettazione più rigide ed escludenti”. Evidentemente chi si esprime in tali termini ignora che “la gran parte” (l’80%!) degli accessi in Ospedale nella nostra ASL sono impropri e incongrui, con spreco di tempo e risorse umane ed economiche che va a sicuro scapito del 2% dei “Codici rossi” e del 18% di quelli “Gialli”, ai quali dovrebbe essere riservato il trattamento ospedaliero. Evidentemente si ignora del tutto la necessità di implementazione dell’assistenza alle patologie croniche con attivazione dei “percorsi assistenziali”, del counseling necessario alla prevenzione delle riacutizzazioni e al contenimento del drop-out farmaceutico nel paziente in trattamento polifarmacologico: tanto è vero che ci si azzarda a definire (con un pizzico di dispregio!) le Case della Salute come “grossi ambulatori” risultanti dal “declassamento” degli ex ospedali. Si definisce “carta straccia” l’impegno a perseguire la strada della costruzione di un nuovo ospedale nel Golfo: evidentemente si ignora che l’attuale struttura è CARTOLARIZZATA, quindi prossima alla dismissione nella sua qualità di Ospedale. Tradotto in soldoni, se non ci si mette riparo, non avremo più nemmeno l’edificio in cui trattare i pazienti affetti da patologie acute.
In tutta questa facile demagogia si ignora completamente (o si finge di ignorare) l’impegno e il lavoro certosino che questa Amministrazione e questo Sindaco stanno quotidianamente svolgendo senza proclami, ma con i risultati tangibili che già si sono evidenziati nelle recenti Conferenze dei Sindaci (a proposito, erano sette anni che non si sentiva la necessità di convocare la Conferenza dei Sindaci). Certo, questo Atto Aziendale non è il massimo desiderabile. Ma è quanto di meglio probabilmente si poteva fare in questa particolare contingenza economica, con una Sanità regionale commissariata e in piano di rientro. E di questo va dato atto a chi lavora e si impegna. Al di là delle trombette peraltro suonate in maniera stonata.
la Presidente della Commissione Sanità
Maria Antonietta De Meo