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Formia, stop alle Sezioni Primavera
L’assessore ai Servizi Sociali Eliana Talamas replica alle accuse lanciate dall’Udc per la soppressione delle Sezioni Primavera. Il punto di partenza è la lettera indirizzata al Sindaco di Formia dalla dirigente scolastica del primo circolo. Che ricalca il testo della circolare diffusa dal Ministero dell’Istruzione (la n. 96 del 17 dicembre 2012): «Poiché al termine dell’anno scolastico 2012/2013 viene a scadere l’accordo in Conferenza unificata sulle sezioni primavera, si fa riserva di fornire indicazioni in merito alle iscrizioni per l’anno 2013/2014 non appena sarà siglato il nuovo accordo”. “Considerato che – recita la lettera della Marciano – ad oggi non è pervenuta alcuna indicazione in merito a un nuovo accordo per la prosecuzione delle Sezioni primavera, per cui la Direzione Didattica Statale 1 Circolo di Formia non ha potuto accogliere le pre-iscrizioni per l’anno scolastico 2013-2014. Formia 20/06/2013». Con tale premessa, sostiene l’assessore Talamas, «all’Udc facciamo noi una domanda: chi e in qualità di cosa ha effettuato le iscrizioni? Come è stato possibile negli anni accogliere 80 bambini quando da regolamento erano previsti un massimo di 20 bambini per sezione (per un totale quindi di 40 bambini nelle 2 sezioni di Mola e Castellone)?» Per giunta, «continuano ad arrivare segnalazioni da parte di genitori che si sono rivolti all’associazione “La Valle Incantata” perché nelle schede di iscrizione si parla di “assistenza educativa rivolta a bambini dai 15 ai 36 mesi” e non dai 2 anni o 2 anni e mezzo come previsto da normativa e per continuità con la scuola dell’infanzia». La volontà dell’amministrazione è chiara: “Non siamo intenzionati a finanziare il progetto per due motivazioni principali – spiega Eliana Talamas -: la prima è che ad oggi il nostro Comune vanta la presenza di un nido comunale e 10 nidi privati convenzionati per quella stessa fascia d’età; la seconda è che per motivi di sicurezza, attenzione e cura nei confronti di bambini così piccoli non riteniamo che i locali di una scuola materna siano il luogo più adatto. Mancano infatti spazi idonei riservati ai pasti e al sonno (tutto si svolgeva in due sole classi che cambiavano funzionalità in base alle attività con tutti i rischi sanitari annessi e connessi) e bagni riservati ai piccoli ospiti che invece avevano a disposizione un solo fasciatoio per il cambio in un bagno per adulti». Quanto al futuro delle 10 educatrici, «il male gliel’ha fatto chi ha promesso la continuità del servizio senza alcuna garanzia normativa e senza prevedere neanche lontanamente la necessità di un bando pubblico». Le fa eco il sindaco Sandro Bartolomeo. «La strumentalizzazione – dice -, come fa costantemente l’Udc, di questioni che riguardano anche bambini è davvero vergognosa. L’Udc sa bene che la continuazione dell’esperienza non è possibile per motivi legati alle normative nazionali e regionali. Strumentalizzare il tutto – conclude – non è un comportamento responsabile».
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