Il Comune di Formia e l’Asl hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’adesione al progetto nazionale “Nati per leggere”, l’iniziativa promossa dall’alleanza tra bibliotecari e pediatri che si pone l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce per i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni.
In base al protocollo, i piccoli nati dal 1 dicembre 2015 riceveranno alla prima vaccinazione un dono speciale. Nel pacchetto loro offerto dal Comune troveranno un libricino contenente piccole storie illustrate ed una brochure che spiega ai genitori l’importanza della lettura per la crescita culturale e umana dei loro bambini.
Naturalmente, l’iniziativa coinvolge “La casa dei libri”, la biblioteca comunale di via Cassio destinata ai piccoli lettori dai zero ai dieci anni. Nel pacco dono, i bambini e i loro genitori troveranno anche la tessera della biblioteca, da compilare e consegnare, e una lettera augurale del Sindaco.
Il progetto “Nati per leggere” è nato nel 1999, promosso da bibliotecari e pediatri attraverso l’Associazione Italiana Biblioteche, l’Associazione Culturale Pediatri e il Centro per la Salute del Bambino col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Recenti ricerche scientifiche dimostrano come leggere ad alta voce ai bambini di età prescolare produca effetti positivi sul fronte relazionale (migliora il rapporto tra bambino e genitori) e cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre, si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.
“Siamo lieti di poter contribuire a tale processo – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo -. Regalare un libro ad ogni bambino che nasce significa investire in futuro. Se appreso nell’età evolutiva, l’amore per la lettura non ti abbandona per il resto dei tuoi giorni. Leggere significa crescere sotto il profilo culturale, acquisire gli strumenti cognitivi per decodificare la realtà nel modo più consapevole. Il ché produce benefici sul piano della vita di relazione riducendo i rischi di devianza sociale che sono un costo per la comunità sia in termini di sicurezza che di spesa sanitaria. Più cultura vuol dire meno reati, meno gravidanze precoci, meno riabilitazioni per disturbi di apprendimento, complessivamente una maggiore qualità della vita. Leggere un libro ai nostri bambini – conclude il primo cittadino – non vuol dire solo donar loro il nostro tempo che è già un aspetto importante. Significa offrire le chiavi di un mondo che continuerà a sorprenderli ed entusiasmarli anche da grandi, quando con il loro impegno potranno contribuire fattivamente al miglioramento della nostra comunità”.
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