Sabato 3 giugno in piazza S. Erasmo a Formia (accanto la Torre di Castellone) alle ore 20.00 sarà celebrata la Veglia Diocesana di Pentecoste, dal titolo “Nella strada, con il dono dello Spirito”.
È dal 2009 che questa Veglia, animata dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e dal Servizio di Pastorale Giovanile, si svolge non all’interno di una chiesa, ma all’aperto, in una piazza, che si fa santuario per tutto il popolo di Dio della Chiesa gaetana che partecipa unito a questo momento, senza disperdersi in altre iniziative o forme alternative di preghiera.
Nella Veglia di quest’anno, rispondendo all’invito della lettera Pastorale dell’Arcivescovo Luigi Vari, nell’invocare il dono delle Spirito sulla Comunità diocesana, ci si vuole mettere in ascolto della voce della strada, camminando come viandanti della fede per rispondere alle sfide del nostro tempo con quella “creatività missionaria” che Papa Francesco raccomanda nell’Evangelii Gaudium.
La Veglia inizia con l’episodio della Pentecoste in cui il dono dello Spirito Santo permette agli apostoli, nell’unità in Cristo, di uscire insieme per annunciare la gioia del Risorto. Il secondo brano introduce il quadro della “strada per Gerico”, dove un samaritano quando vide l’uomo ferito, non passò oltre, ma «ne ebbe compassione», provvedendo alla sua assistenza. Il terzo brano presenta l’episodio della “strada per Emmaus”, dove i due discepoli sconfortati vengono avvicinati da Gesù che apre loro il cuore, spiegando, illustrando e indicando gli eventi della vita in un modo nuovo e pieno di speranza. Il quarto brano introduce il quadro del “cammino sulla strada”, tratto dalla Lettera Pastorale di Mons. Luigi Vari, che invita a stare sulla strada con “una grande umiltà, una forte capacità di ascolto.
La Veglia comprende anche un momento di testimonianza su come la strada sia il luogo dell’incontro e della prossimità con la fragilità; don Francesco Fiorillo è stato invitato a condividere l’esperienza del Monastero di San Magno, quale “porto di terra” assimilabile alla strada, dove si dispiegano i vissuti della gente, con i propri carichi di gioia e di dolore.
La Veglia si conclude con l’intervento dell’Arcivescovo e la proclamazione del mandato ad uscire sulla strada, a farsi prossimo e a lasciarsi coinvolgere concretamente per il Regno di Dio.