Il progetto presentato in sede di manifestazione d’interesse, denominato “La Casa Giusta – Centro Comunale per l’Inclusione sociale e culturale”, si sviluppa su tre assi principali: accoglienza per donne rifugiate (con minori); accoglienza di minori in condizioni di emergenza e inclusione delle persone diversamente abili.
“Alternata silos” opera da anni nel delicato settore dell’accoglienza alle donne rifugiate. Il programma consentirà di ospitare 15 donne con bambini richiedenti asilo politico e protezione internazionale. Il servizio sarà realizzato al primo piano della villa proponendo un modello virtuoso di prima accoglienza basato sullo scambio di buone prassi con enti nazionali specializzati nell’accoglienza, naturalmente in collaborazione con la Prefettura di Latina.
Le associazioni “Nuovo orizzonte” e “l’Aquilone” si occuperanno invece delle attività di formazione rivolte a persone con disagio psico-fisico. Saranno realizzati corsi propedeutici in vari campi: dall’inglese all’informatica, dal teatro alla musica, dall’editoria alla manipolazione, fino alla creazione e mantenimento di un orto sociale da realizzare negli spazi verdi che circondano la villa. Sarà proposto un servizio di cucina che vedrà impegnato personale diversamente abile in collaborazione con l’IPSSAR “A. Celletti” di Formia, legato alla cooperativa sociale “Nuovo Orizzonte” da apposito protocollo d’intesa. Sarà uno spazio aperto anche ad altre associazioni e, con il necessario supporto, saranno gli stessi utenti “speciali” a curare la gestione delle sale.
“E’ un progetto importante – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo –, in grado di dare risposte a domande attualissime, fornendo un modello virtuoso di inclusione sociale che siamo felici di poter sperimentare proprio all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. L’accoglienza alle donne rifugiate con bambini, nell’atmosfera raccolta e discreta di una villa affacciata sul mare; l’ospitalità ai tanti minori non accompagnati che viaggiano sulla linea ferroviaria Roma-Napoli e che si ritrovano scaricati a Formia senza sapere dove andare, spesso senza conoscere neppure l’italiano; l’impegno per la formazione dei ragazzi diversamente abili che ora avranno degli spazi per poter effettuare i loro percorsi di inclusione e crescita cognitivo-relazionale. Crediamo in questo progetto e in questi modelli. Facciamo i nostri migliori auguri alle realtà che se ne dovranno prendere carico. Il Comune – conclude – seguirà il loro lavoro a tutela del progetto, delle persone che ne beneficeranno e della missione che sottende all’affidamento del bene confiscato”.
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