“Un passo importante, tanto più se consideriamo le difficoltà che le Amministrazioni incontrano a cause delle inefficienze del sistema”. Così la Delegata alla Legalità del Comune di Formia Patrizia Menanno sull’avvenuta assegnazione della villa di Acquatraversa confiscata alla camorra.
“Non v’è dubbio – spiega – che il complesso di norme stratificatesi nel tempo in modo disomogeneo crei distorsioni e malfunzionamenti. Le criticità vanno individuate principalmente nel lungo lasso di tempo che intercorre tra il sequestro e l’eventuale confisca dei beni, nelle innegabili difficoltà in cui incorrono sia l’Autorità Giudiziaria che le Amministrazioni giudiziarie e, non ultimo, nella scarsità delle risorse finanziare necessarie a coprire i bisogni che possono essere di genere diverso: dalle ristrutturazioni degli immobili spesso vandalizzati alla loro messa a norma e sicurezza, passando per le spese di gestione e manutenzione ordinaria. Per quanto concerne i beni immobili – e a Formia si tratta esclusivamente di questi – l’esperienza maturata negli ultimi anni ci ha fatto comprendere come, laddove i beni non trovino un’utile destinazione istituzionale o sociale in un tempo ragionevole, occorra prevedere la possibilità di un loro utilizzo economico o di una loro dismissione. Vi sono beni acquisiti dal Comune che, nonostante i ripetuti tentativi, sono rimasti non assegnati per cui va individuata la domanda più adeguata alle loro finalità. In futuro l’elenco dei beni confiscati potrebbe ulteriormente arricchirsi. In quest’ottica, sarà utile sensibilizzare il legislatore sull’opportunità di una disciplina più snella, organica e veloce così da garantire concretamente il pieno riutilizzo dei beni confiscati”.