“Che la dottoressa Imma Arnone, mia moglie, si occupasse della biblioteca dei bambini di Formia è cosa nota sin dal primo momento – spiega -. E’ stata lei a realizzarla dal nulla con un modesto finanziamento pubblico e con la capacità di attrarre la partecipazione e il contributo di privati. Con impegno, passione e la partecipazione volontaria di tante persone, questa iniziativa si è trasformata in una delle eccellenze culturali della nostra città, particolarmente apprezzata in ambito regionale come dimostra la visita dell’Assessore alla Cultura Lidia Ravera (peraltro una delle maggiori scrittrici italiane) e il contributo di 19.800 euro concesso alla biblioteca nell’ambito del bando ‘Io leggo’ per la promozione della lettura”.
“E’ bene precisare – prosegue Bartolomeo – che il contributo della dottoressa Arnone è di natura totalmente volontaria. Comporta impegno del proprio tempo libero senza alcun tipo di beneficio materiale. Certamente produce molti vantaggi culturali e morali ma questi possono essere perseguiti da chiunque attraverso l’attività di volontariato. Non comprendo dunque il significato dell’attacco portato dai gruppi di Udc e Idea Domani se non alla luce della costante idiosincrasia tra le loro posizioni e le iniziative culturali che si sviluppano in città. Del resto, si tratta di un dato storico che dalle ‘pietre vecchie’ (leggi beni archeologici) degli anni ’90, dopo oltre vent’anni, conduce fino alla biblioteca dei bambini. Una struttura, ricordo, nata dal recupero di un immobile comunale posto all’interno di un quartiere popolare. Abbiamo preso un appartamento ridotto a magazzino-discarica di materiali di risulta e lo abbiamo trasformato in un luogo di incontro culturale dove – possono testimoniarlo le centinaia di genitori e bambini che hanno frequentato e frequentano la biblioteca – si offrono servizi totalmente gratuiti a beneficio esclusivo dei nostri piccoli concittadini”.
L’impegno va avanti. “Non ci fermiamo alla biblioteca dei ragazzi – sostiene Bartolomeo -. Al più presto, in collaborazione con l’Ater, sarà realizzata una seconda biblioteca in un altro quartiere popolare quale è quello di Rio Fresco-Scacciagalline, dove, anche attraverso la cultura, cercheremo di dare sostegno alle situazioni di maggiore difficoltà. Stiamo anche pensando a come estendere gli spazi della biblioteca centrale, frequentata ogni giorno da centinaia di ragazzi e ormai insufficiente a rispondere alla grande domanda di cultura espressa dalla nostra città. Lo stesso Archivio Storico che abbiamo fortemente voluto, appare già insufficiente rispetto alla mole di documentazione che si sta raccogliendo anche con il contributo dei privati. Il contributo dei volontari è anche lì decisivo. Non ci fossero, mai potremmo gestire il servizio. Crediamo che tutto questo sia utile alla nostra città e in questa direzione procederemo, fermo restando che chiunque voglia impegnarsi a livello totalmente gratuito nella conduzione di queste esperienze non ha che da farcelo sapere. Saremo ben lieti di coinvolgerlo immediatamente. Quando il mio incarico da Sindaco terminerà sarà il mio successore a decidere cosa fare di questa biblioteca che è ormai un patrimonio della città. Mi auguro – conclude Bartolomeo – che lo faccia con lo stesso disinteresse e lo stesso impegno volontario”.
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