La vicenda del piccolo Giuseppe Martinelli è toccante e straziante. All’età di soli 4 anni fu investito da un furgoncino che viaggiava ad alte velocità a Formia. Da quel giorno, la vita delle famiglia Martinelli è cambiata.
Giuseppe è paralizzato, peggio ancora, non respira autonomamente. E’ tenuto in vita da macchinari presenti all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Sono passati 2 anni da quel tragico 19/08/2014 e la situazione di Giuseppe Martinelli non è cambiata. Anzi, sembra peggiorare. Si, perché è arrivato il momento per Giuseppe di tornare a casa. Gli ospedali, oramai, non potranno più donargli il respiro autonomo. E’ destinato ad essere mantenuto in vita da macchinari specialistici.
Il peggio della storia deve ancora venire. Dunque, per 2 anni, Giuseppe è stato accudito da sua madre, che non si è mai spostata dall’ospedale in cui si trovava il figlio. Spesso, l’intervento del reparto specializzato è stato di importanza vitale per Giuseppe. Ma ora Giuseppe deve tornare a casa e a casa non ci sono tutti i macchinari specialistici che si trovano in ospedale. Quindi Giuseppe rischia di morire da un momento all’altro.
Quando l’Avv. di famiglia Luigia Martino ha fatto richiesta all’ASL di Assistenza specialistica 24H e Macchinari adeguati per la casa di Giuseppe, dopo una battaglia sociale effettuata prevalentemente tra i social network e la televisione, si è ottenuto un risultato, un provvedimento valido solo temporaneamente e cioè da oggi fino ad un mese successivo al parto della mamma di Giuseppe, che attualmente è ricoverata in ospedale in attesa del parto. Assurdo! La cosa è assurda! E’ un po come dire, lasciamolo in vita solo per pochi mesi , poi può anche morire.
Quindi SI CHIEDE:
Assitenza 24h Specialistica per tenere in vita Giuseppe e non farlo morire!
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