Ebbene, l’amministrazione Bartolomeo, ai suoi titoli di coda, con un colpo di coda tenta nuovamente di scardinare l’inviolabilità della famiglia naturale e tradizionale. Dopo il tentativo andato in fumo nell’ottobre del 2015 con la biblioteca dei bambini di via Cassio, cui proprio in questi giorni, grazie ad una delibera ad personam sono stati erogati 19mila euro, i monopolizzatori della cultura della su citata amministrazione battente bandiera rossa e arcobaleno, riproveranno mercoledì 15 alle ore 18 presso il teatro Paone attraverso un incontro apparentemente innocuo con la scrittrice Manuela Salvi che però annovera tra i suoi libri letture gender, come il caso di “Nei panni di Zaff”, volte a stravolgere il ruolo genitoriale sia esso paterno sia esso materno definito dalla Salvi e dai promotori delle teorie gender uno “stereotipo” o convenzione sociale. Ora, discuterne tra adulti potrebbe essere occasione di confronto e dibattito ma somministrare a bambini tra i 7 e i 12 anni tematiche così delicate in cui si invitano gli stessi ad esplorare la propria identità sessuale assume davvero i connotati di una violenza psicologica. Parlare di intercambiabilità e fluidità di genere e del fatto che un minore possa decidere se identificarsi in un maschio o una femminuccia, poiché l’aspetto biologico ci sarebbe stato imposto e tutto con la scusa dell’educazione al rispetto delle diversità, risulta davvero fuori luogo oltreché diseducativo, a fronte soprattutto di migliaia di anni di studi antropologici e di centinaia di anni di psicologia dell’età evolutiva! Il comitato Pro Vita esorta mamme e papà degli alunni del Comprensivo Dante Alighieri di Formia a disertare tale evento affinché venga preservata sempre l’innocenza dei loro figli.
Il coord. Comitato Pro Vita Basso Lazio