Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno.
Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92[1] essa vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Peccato però che in quel di Formia le locali istituzioni e l’amministrazione comunale battente bandiera rossa, ogni anno glissino clamorosamente su tale ricorrenza dimostrando chiaramente di soffrire di amnesie della memoria!
La legge 92 del 2004, dopo oltre mezzosecolo di vergognoso silenzio stabilisce proprio questo e cioè che attraverso deposizioni di fiori, comunicati stampa o manifestazioni culturali varie sia ricordata la pagina piú buia scritta dalla storia del nostro Paese, ma nella nostra ridente cittadina si sa, la faziosità e l’unilateralità culturale la continuano a far da padroni, eclissando e insabbiando la memoria e con essa tutti quegli eventi storici giudicati apologetici di Fascismo o comunque non allineati ai dogma e alle “verità rivelate” imposte dalla storiografia ufficiale del pensiero unico. Fatte salve le biblioteche comunali “ad personam”, il Berthold Brecht e tutte quelle iniziative della cultura cara ai nostri amministratori, ogni altra voce fuori dal coro viene inesorabilmente soffocata.
Forza Nuova invita pertanto sindaco e amministratori vari a tributare il legittimo ricordo ai martiri delle Foibe come del resto viene fatto in tutti i comuni del comprensorio o quasi, dove (vedi Fondi) è stata eretta anche una stele ed intitolata una piazza. A Formia sarebbe d’uopo una cerimonia pubblica, ma basterebbe anche solo una corona, un manifesto o uno striscione appeso alla facciata del comune, proprio come quelli tributati a nostre spese a Pino Daniele o ai deportati della shoah.
In attesa di sollecito pluralismo culturale, cordialità!
Ruggero Ricciardella segr. Forza Nuova